Compiere 50 anni è un evento epocale della vita di ciascuno.
E ognuno a suo modo lo festeggia.
Al di là dell’Oceano la moglie del Presidente Obama, Michelle, per il suo cinquantesimo genetliaco ha pensato di far le cose in grande.
Così in grande che il suo regalo/vacanza alle Hawaii costerà ai contribuenti americani 60.000 dollari suppletivi, avendo la First Lady deciso di proseguire il soggiorno hawaiano di una settimana rispetto al previsto.
Caduta di stile? Chissà. Di soldi pubblici sicuramente.
Credo che si tratti di un centesimo di centesimo a testa, e parliamo di dollari e non di euro. Non credo che il popolo americano andrà sul lastrico per questo. Perdonami se questo mio intervento può sembrare sgradevole, ma vivo in un paese che, almeno nel mio immaginario, quella cifra è quella che viene “distratta” dall’ultima caccola di portaborse per il cestino della merenda del figlio.
Una volta iniziai a leggere un libro che s’intitolava “Lo spreco”, e raccontava di come viene amministrato il denaro pubblico italiano: ci credi che non ce l’ho fatta ad andare avanti? Mentre il popolo viene ridotto alla fame, non solo ci sono dei furti fuori portata, ma sprechi ignobili, di cui non usufruisce neanche nessuno (OT ma non troppo, ricordi la missione Arcobaleno, in cui container pieni di cibo vennero abbandonati, con quintali e tonnellate di cibo dentro che marciva?).
Considera che neanche sappiamo tutto, ma gli scandali nostrani sono all’ordine del giorno, e sono solo la punta dell’iceberg. Mi parlava giusto ieri una persona di non so quale ponte per attraversare una strada cittadina per cui erano stati stanziati 300.000 euro, poi altri 300.000, e questi seicentomila euro si sono volatilizzati senza che neanche sia stata posta la prima pietra (o che per essa): e vogliamo negare a una first lady, una figura decisamente di rappresentanza, moglie dell’uomo più potende della terra, una vacanzuola che praticamente avrà impatto zero sulle tasche del singolo cittadino?
Vedi, il problema sta proprio nella propensione a considerare più il quanto che il come. In campo etico-comportamentale un centesimo vale un milione. Altrimenti l’indignazione rischia di diventare ammissibile solo nel caso di sprechi tanti, e non tali.
A presto, Es.
Certo, ma ci sono in ogni caso delle priorità ed è importante contestualizzare: se tu mi dici che il suo comportamento a tuo avviso non è etico, ci può pure stare, ma se mi dici che peserà sulle tasche dei cittadini, beh, questo è oggettivamente inverosimile.
Io figurati se non sono favorevole alle questioni di principio però, siccome sono tante, è bene investire su quelle più importanti: e poi, sicura che siano soldi dell’erario pubblico, e non i loro sacrosanti guadagni, sia pure a loro volta provenienti dalle casse dello stato?
Dai un’occhiata qua, e guardiamo prima di tutto nel nostro di piatto!
http://www.iovivoaroma.it/notizie-de-attualita/italia-a-rotoli-e-la-ministra-bonino-regala-45-milioni-di-euro-al-senegal-ecco-perche.htm
Il nostro piatto è talmente malsano… Ma invece di pensare ai singoli “piatti” forse è ora di riflettere sulla “cucina”…
A presto, Es.
Corsi e ricorsi storici……
tutto il mondo è paese ,e più ci viene raccontato che hanno la miglior costituzione, e più vediamo che non è vero.Quella USA e quella Italiana ne dono due esempi.
Per non parlare dei privilegi,cara Es e cara Diemme, che riguardano tre generazioni dei familiari del Presidente della repubblica i quali percepirebbero un vitalizio. Anche questi aspetti sono ingiustizie, mentre “il popolo è ridotto alla fame”.
Certo che siamo un popolo molto diverso da qualsiasi altro popolo.
E chissà quanti scandali devono ancora emergere!
Oggi ho incontrato una mia amica che mi ha confidato le difficoltà di sostenere la famiglia con il suo unico stipendio, dato che il marito non sta lavorando. Non ho potuto fare a meno di pensare ai mutandoni padani di Cota e- permettetemi lo sfogo- al desiderio di “togliere proprio persino le mutande” ai nostri amministratori.
Ma che Paese è diventato il nostro?
Ho sempre pagato volentieri le tasse. Ora sono psicologicamente refrattaria a l fisco , per ovvi motivi