Alle ore 11.00 del 3 gennaio 1954 ha inizio, dagli studi Rai (Rai, Radiotelevisione italiana) di Torino, il servizio televisivo italiano sul Programma nazionale. L’annuncio fu letto dall’annunciatrice Fulvia Colombo che presentò così le prime trasmissioni della televisione in Italia:
“I maggiori programmi dell’odierno programma sono:
ore 11.00 Telecronaca dell’inaugurazione degli studi di Milano e dei trasmettitori di Torino e Roma
ore 15.45 Pomeriggio sportivo
ore 17.30 “Le miserie del signor Travet”. Film diretto da Mario Soldati.
ore 19.00 “Avventure dell’arte”. Giovan Battista Tiepolo.
ore 20.30 “L’osteria della Posta”, commedia di Carlo Goldoni
ore 22.00 Spettacolo di musica leggera
Signore e signori, buon divertimento.“
La televisione italiana era nata.
Che meraviglia! Io trovo che l’evoluzione della televisione abbia un suo indubbio fascino, a prescindere dalla qualità dei programmi odierni (io personalmente l’ho abbandonata da una ventina d’anni).
Che ci piaccia o no, la televisione ha caratterizzato un bel pezzo di storia della nostra vita. Lasciamo perdere la qualità della tv odierna. Forse la nostalgia fa credere che una volta tutto sia stato più bello. Personalmente adoravo la tv dei ragazzi, oggi praticamente scomparsa dalle reti più seguite e, con il digitale terrestre, relegata a due canali dedicati, nonché alla pay tv. Il mondo cambia ma i bambini sono sempre gli stessi. Sempre più dimenticati e con poco o nulla da ricordare in futuro. Almeno noi terremo sempre nella mente programmi come “Giogagiò” e “Chissà chi lo sa?”.
Grazie, Ester. Un abbraccio.
Anch’io non sono una teledipendente, ciononostante è innegabile il potere che la televisione ha esercitato in termini di unificazione linguistica, di diffusione di conoscenza di apertura della mente ( con tutti i limiti che questi aspetti filtrati dallo schermo contengono)
Mi chiedo che cosa sarebbe il mondo senza tv , nel bene e nel male.
Ciao.