Uno degli oggetti che più profumano di casa compie 80 anni.
La moka o caffettiera fu infatti ideata nel 1933 da Alfonso Bialetti, che riuscì con questo oggetto a far sostituire l’ottocentesca “napoletana” nella preparazione del caffè.
Da allora il progetto sopravvive invariato, essendo divenuto un prodotto di disegno industriale conosciuto in tutto il mondo, presente nella collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York.
Per il suo compleanno prepariamoci “na tazzulella ‘e café”… Senza la cuccumella…
Cara Es, oggi la maggior parte delle persone ha la macchina espresso, io, al contrario, preferisco la classica moka, perché mi piace ascoltare il tipico rumore del caffè che borbotta uscendo dal bocchettone e percepire il suo aroma che pervade la cucina: un’antica emozione che sa dì Colombia, di Brasile , di Costa Rica, di Madagascar…. e che fa parte di me.
Vado immediatamente a farmi la tazzulella , come si parla di caffè , le mie antenne vibrano….
Buona Domenica.
ho immaginato di tenerti di fronte e di vederti pronunciare queste parole come l’omino Bialetti…con la bocca che prende le forma delle lettere!
Che immagine originale, viparelliana! Grazie Carla.
Un abbraccio, Es.
Cara Ester, approfitto di questo spazio per porgenti i miei più sentiti auguri per il Natale e per l’anno nuovo.
Un abbraccio, ciao
Raffaele
Auguri affettuosi anche a te, caro Raffaele.
Un abbraccio, Ester.
Io senza moka non potrei vivere… 😀
La moka è sinonimo di famiglia, casa, intimità, giornale davanti alla porta al mattino…
E croissant portati da qualcuno… L’affaire Hollande insegna.
A presto, Es.