Il 12 dicembre 1863 nasceva in Norvegia il pittore Edvard Munch, universalmente conosciuto per “L’urlo”, dipinto divenuto il simbolo dell’angoscia esistenziale. L’artista ha sempre portato con sé, come scrisse lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan, il sentimento tragico della vita, quello che pervade la letteratura scandinava, da Ibsen a Strindberg. E lo fa anche in quadri solo apparentemente più lievi, come quello in cui ritrae un gruppo di bagnanti. Ma le pennellate restano le sue, inconfondibili, spessi strati di colore, e la figura umana è solo accennata, pur con tutte le sue emozioni.
Per ricordare il centocinquantenario di Munch una notevole mostra a Palazzo Ducale di Genova, fino al 27 aprile 2014. Per riflettere sulle contraddizioni della modernità, quelle contraddizioni che l’artista norvegese era già riuscito a cogliere più di secolo fa.