Nelson Mandela ha terminato il suo cammino terreno, lasciandoci in balìa della tristezza, pur consapevoli dell’eredità immensa che consegna all’intera umanità.
E’ stato il simbolo per antonomasia del movimento anti-apartheid, pagando con una carcerazione di ben 26 anni le sue idee. Fino a diventare il primo presidente sudafricano eletto dopo la fine dell’apartheid, ricevendo per il suo impegno civile il Nobel per la pace.
Ma è stato anche un lungimirante educatore. Mi piace ricordare un suo pensiero a riguardo: “L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra.” (da Lungo cammino verso la libertà, 1995)
Ecco perché di Mandela rimarrà traccia profonda. E non solo nel suo Sudafrica.