Che Torino sia la città italiana del cinema è assodato, nonostante i tentativi romani di fare sgambetto. Dagli albori di primo Novecento alla ricca e suggestiva raccolta del Museo del Cinema, fino al “Torino Film Festival” ormai giunto alla trentunesima edizione.
Quest’anno, a margine del Festival, si tiene una tra le più importanti aste a livello mondiale dell’ultimo decennio: saranno infatti battuti i manifesti cinematografici e pubblicitari dagli anni ’30 ad oggi, in tutto un milione di pezzi, provenienti da una collezione privata.
Rivedere quei manifesti è una sorta di fantasmagorica passeggiata nella celluloide. Per ricordarci, come scriveva Shakespeare, che anche noi “siamo della stessa sostanza dei sogni“. E forse per questo ne abbiamo bisogno.
Pare abbia avuto un successone il Torino Film Festival, a conferma dell’importanza che la nostra “cittadella” attribuisce alla cultura.
Chi entra nel museo del cinema può rendersi facilmente conto che i sogni contraddistinguono l’animo dell’uomo di ogni tempo. Sono infatti cambiati solo gli strumenti per le riprese ,la sostanza, pur nel mutamento degli scenari, dei protagonisti e delle storie , è la medesima.
La passione per il cinema è passione per la vita.