In questi giorni ovunque ti volti vedi zucche. Risotti, fantasmi, dolcetti, scherzetti. E allora decido di tornare alla mia prima zucca, che è quella resa carrozza da una fata per Cenerentola. Rendendo possibile un sogno.
« “Sono la fata tua madrina e mi chiamo Smemorina. Non abbiamo molto tempo a disposizione. Penso che per prima cosa tu abbia bisogno di una zucca.” Cenerentola non capì il motivo, ma obbedì e raccolse una grossa zucca. La fata agitò la sua bacchetta magica verso di essa, e cantò: “Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu….“. La zucca si alzò lentamente sul fusto, mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote: in un attimo diventò una stupenda carrozza. »
Una festa per Cenerentola. Un’autentica Halloween ante litteram.
Cara Es, oggi sento proprio il bisogno di “evadere” e chi meglio di te avrebbe potuto rispondere a questa esigenza , arrivando puntuale con un post che allieta la fantasia attingendo all’età delle fiabe, quando la realtà veniva filtrata da storie magiche , fatte di incantesimi, di metamorfosi !
Che dire di Halloween ? Che non apprezzo molto questa festività pagana che coincide con quella di Ognissanti, ma che difendo a spada tratta le zucche ,alimento squisito, base di piatti sfiziosi.
La fiaba di Cenerentola è stata un’autentica passione durante la mia infanzia. Ogni tanto anch’io mi sento un po’ cenerentola, quando mi ritrovo sola in cucina a dover preparare i pasti, senza nessuno che mi aiuti. Peccato, però, che io non abbia sposato un principe!
Sai che qui in Friuli, a Venzone (tristemente nota per essere stata rasa al suolo dal terremoto del 1976), ogni anno si teneva la festa della zucca. Quest’anno non l’hanno programmata perché non hanno ricevuto i fondi statali (o regionali, non ricordo). Come sempre i tagli ricadono sulla cultura, perché anche una festa, con i suoi colori, sapori, musica e danze tipici in fondo è cultura. Peccato che non lo si capisca.
Buona giornata. Un abbraccio.
Anche la stessa fiaba preferita, cara Marisa…
Un abbraccio, Es.
Cara Marisa , condivido la tua opinione sull’importanza delle sagre paesane. Ogni manifestazione di un piccolo popolo parla di anni di esperienza di vita, di lavoro, di studio (nel significato ampio del termine). Ritengo l’Italia un Paese ricchissimo di cultura che passa attraverso proprio queste forme folkloristiche e spesso rifletto sulla bellezza della nostra terra nelle sue specificità regionali.
Ciao , buon ponte :
Sonia.