Tra tante cattive notizie quella della liberazione del giornalista Domenico Quirico, rapito in Siria per cinque mesi, è davvero una buona notizia.
Alla domanda: “Prova odio per i suoi sequestratori?“, Quirico risponde, semplice e profondo: “No, provassi odio, sarei ancora sequestrato“.
E la buona notizia si fa Buona Novella.
Ps: sapere poi che una dottoressa, Eleonora Cantamessa, dà la sua vita per soccorrere un uomo investito, ti fa ancora credere nella natura altruista di tante persone. Ma la notizia resta cattiva. E infinitamente triste.
L’inaspettata liberazione di Quirico è davvero una buona notizia, ho seguito gli interventi che ha rilasciato in questi giorni e anche io sono rimasta molto colpita dalla sua risposta riguardo l’odio verso i sequestratori. E in generale, Quirico mi sembra un vero professionista e sicuramente un “signore”.
Sono d’accordo con te, cara Monique. Quirico, un signore d’altri tempi, con una notevole forza interiore.
A presto, Es.
Anche le parole del prigioniero liberato attestano che ogni tanto c’è una buona notizia, un aspetto buono, anche dell’Italia:
“«La prima cosa che mi sento di dire è un enorme grazie allo Stato – ha detto -.In questa vicenda ho visto un pezzo di Italia che funziona davvero». E ancora: «Il mio compagno belga era preoccupato e aveva molta paura di essere abbandonato. Io gli ho detto: ‘”Stai con me, il mio Paese ha molti difetti ma una regola: non lasciare mai un connazionale da solo e fare tutto il possibile per portarlo a casa”. E ho avuto ragione».