Se il mondo, come dicono, si divide tra gufi e allodole, io non rientro tra gli uccellini del mattino.
Prima che riesca a ristabilire le coordinate di navigazione il sole ha già svolto parte del suo lavoro. Il mio interno pilota automatico, pur aiutandomi, non mi regala la meraviglia consapevole su quanto vedo. Così il più delle volte rinuncio ad albe, rugiade, et affini. Dell’aurora neanche a parlarne.
Ma quando accade che la mia parte gufetta si svegli anzitempo eliminando il pilota automatico, allora capisco la fetta di mondo che perdo, quel silenzio fresco del mattino che sta ad un passo dal rompersi nel fragore del giorno pieno, e che trovo magicamente raccontato dalle gocce di rugiada che vanno disfacendosi, parlando a bassa voce, su un filo d’erba.
Credo tu abbia ragione sul perdersi certe meraviglie nel non alzarsi presto.
Penso che sia una delle cose che ci si ripromette di fare quando l’alzarsi non sarà per rispettare un orario, per un impegno quotidiano inderogabile.
Insomma, quando arriverà l’ora della pensione, ecco che il beneficiare di certi piccoli e meravigliosi fenomeni della natura, sarà sicuramente possibile.
Ma se ce la fai anche adesso, tanto meglio, magari avranno un senso in più anche le vacanze estive. Ciao e felice giornata, cara Ester!
Come ha ragione Marisa, quanta poesie e delicatezza nelle tue parole, cara Es , che rendono magico ogni particolare da te evocato, descritto, inducendo il lettore a meravigliarsi di ogni aspetto del reale.
In effetti non c’è nulla di scontato nel creato, tutto è frutto di uno straordinario tocco d’artista.
Stupenda l’emozione che si prova risvegliandosi all’alba.
E’ un grande dono avere la possibilità di fruire delle voci della natura il mattino presto, quando microscopici esserini viventi riprendono le loro fatidiche attività e i teneri fiori gradualmente aprono le loro variopinte corolle.
Ciao , che tu possa godere presto di ritmi più lenti, per godere di tanta bellezza.
Anche a me, dopo un lungo periodo in cui mi svegliavo direttamente all’ora di pranzo, è capitato di svegliarmi la mattina presto e realizzare quello che perdevo: sarà da allora che sono diventata così mattiniera?
Io, al contrario, sono mattiniera, quando mi alzo alle 7 per me è già tardi. In compenso nel pomeriggio non ho proprio voglia di fare nulla, sono stanca e, specie durante l’anno scolastico, fino alle 17 non connetto.
Quando mi sono trasferita qui al 7° piano ogni mattina mi godevo lo spettacolo del sole che sorge. Poi mi sono abituata anche a quello e non ci faccio più caso.
Ciao, Ester. Un abbraccio.
@ marisamoles
Ancora una traccia della mia mamma, il tuo alzarti presto… E anche lei si godeva dal suo 9° piano il sole che sorgeva, con la collina di Superga a darle il buongiorno.
Ti abbraccio, Ester.
@ Diemme
Non ci credo che ti svegliassi all’ora della pappa…
A presto, Es.
@ sonia
Obbligata alle “levatacce” per necessità di “maturità”, stamane ho fotografato alle 7.30 una Piazza Vittorio ancora addormentata, quasi metafisica… Ciò non significa che mi sia convertita al mattino, perché il silenzio della notte è la colonna sonora della mia scrittura. E della riconnessione col mondo interno.
Un abbraccio, Es.
@ Sergio Baldin
Caro Sergio, quanta fatica faccio ad alzare le palpebre quando l’orologio segna “sei” e il mio corpo segna che “non è”, anche perché incontro sempre tardi Morfeo, non per insonnia ma perché la notte è finalmente la mia area di calma, silenzio e produzione.
A presto, Es.
Guardare il sole sorgere alle spalle della collina di Superga doveva essere uno spettacolo stupendo. Io mi accontento di osservare il levarsi del sole tra le montagne anonime (almeno per me, non so esattamente quali siano!) della Venezia Giulia.
Aggiungo che anche a me piace tirar tardi la sera e, superata la crisi di metà pomeriggio, la stanchezza mi abbandona. Il fatto è che, alzandomi presto e andando a dormire tardi (tra mezzanotte e l’una e quasi mai mi addormento prima di un’ora 😦 ), alla fine dormo quattro-cinque ore. Sono decisamente poche ma ormai il mio fisico si è abituato.
E adesso, vista l’ora, vado a fare una pennichella. 😉
Un abbraccio.
Appena torno, quando finalmente torno, dalla giornaliera kermesse degli orali, mangio qualcosa e … pennichella. Tra le chicche “digerite” gli “apostoli” di San Francesco e i maiali che “latrano”… Sob, sigh!
A presto, Es.
Anche il tramonto ha il suo fascino ed i suoi segreti.( dal che si deduce che anche io non sono mattiniera) E lo spettacolo del sole che scende dietro le colline che circondano il lago di Bolsena mi lascia incantata ed emozionata sempre, ed ogni volta è diverso.
Come se l’universo si fermasse un attimo per farsi notare da noi umanità distratta con un nuovo spettacolo ogni sera.
Un abbraccio.
Love
L