Ora che anche l’ultima vittima è stata recuperata è forse necessario affrontare il tema della casualità, e Genova non è che l’ennesimo caso italiano a riguardo.
Il tema delle casualità concomitanti versus causalità sommate. Perché se ci accontentiamo ogni volta di dire che è il caso, l’evento fortuito a determinare quanto accade, rischiamo di accettare qualsiasi azione umana stia alle sue spalle.
E’ un caso che la torretta di controllo sia stata costruita sul bordo del molo, o qualcuno ha scientemente approvato tale progetto?
E’ un caso che un mastodontico gigante del mare faccia manovra in una stretta lingua di acqua portuale, o qualcuno ha scientemente approvato tale piano?
Forse sarebbe il “caso” di non rassegnarci solo a piangere le vittime. Forse rendere loro omaggio autentico è non arrenderci alle telecamere e ai microfoni che si spengono dopo aver sorvolato con insistenza sul dolore. Forse diventa dovere civico di tutti chiedere che finalmente chi ha responsabilità ne prenda seriamente atto. Non dopo che le tragedie sono compiute, ma al momento di una scelta, di una firma, di una certificazione. A quel punto, e solo allora, potremo dire: “è stato un casuale incidente“.
Car Es, è proprio il caso di rifare tutto, perché finisca questo caso Italia.
Un’ Italia che non è più il simbolo della civiltà di cui è stata culla.
E soprattutto è ora che ogni attività umana , soprattutto quella vincolata alla produttività ,sia in primis legata alla sicurezza. Una battaglia ancora tutta da giocare. Si spendano bene i nostri soldi.
Ma alla base di tutto deve esserci una seria educazione e formazione . Tutto deve ripartire dalla scuola, che deve diffondere “senso civico “Questa continua ad essere la mia profonda convinzione.
Buona Domenica.
In casi come questi il “caso”, scusa il bisticcio di parole, c’entra poco. Sono necessarie norme più severe nell’edilizia, anche se mio marito, che è del settore, dice che le norme ci sono ma non sono rispettate ovunque e che la corruzione in questo ambiente dilaga. Non solo al sud com’è facile e troppo semplicistico credere.
Buona domenica … di pioggia, almeno qua.
Un abbraccio.
Che altro aggiungere, se non convenire con tutte le tue affermazioni!
Ha ragione Sonia che è necessario un maggior senso civico, oltre che quello di responsabilità, che non penso dipenda da corruzione e malaffare, quando questo viene meno!
Incapacità e presunzione se viaggiano assieme sono pericolosi.
Un abbraccio, felice settimana!
Quelle mastodontiche navi…non devono, per nessuna ragione, entrare nelle città! Rabbrividisco quando vedo passare dietro il PALAZZO DUCALE DI VENEZIA, quell’enorme mostro 50 volte più grande e alto…che inesorabile e silenzioso, avanza, quasi a volerselo mangiare!
Ciao Ester!
Nives
Purtroppo qui pare che non si riesca ad eleggere qualcuno che si occupi della cosa pubblica anziché delle sue tasche, che si occupi della gente anziché della sua poltrona.
Noi possiamo indignarci, ritenere falsi e indegni certi discorsi di circostanza, ma poi, che altro potremmo veramente fare per fare in modo che chi ci governa ci protegga?