La foto della Renault 4 col portellone aperto del bagagliaio a mostrare il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro resta nella storia d’Italia come una delle pagine più drammatiche e oscure della nostra Repubblica.
In modo tanto sanguinoso si concluse il 9 maggio 1978 il cosiddetto “affaire Moro”, iniziato la mattina del 16 marzo col sequestro a Roma dell’onorevole e l’uccisione dei cinque agenti di scorta da parte di un nucleo armato delle Brigate Rosse.
Dopo una prigionia di 55 giorni, durante la quale Moro fu sottoposto a un processo politico da parte del cosiddetto “Tribunale del Popolo” istituito dalle Brigate Rosse e dopo aver chiesto invano uno scambio di prigionieri con lo Stato italiano, Aldo Moro fu ucciso.
Un film che ha reso bene il punto di vista dei prigionieri, compreso lo scrupolo di coscienza di alcuni di loro, e il dramma umano vissuto da Moro, magistralmente interpretato da Roberto Herlitzka, è Buongiorno, notte, di Marco Bellocchio. Con un titolo che già sottolinea la fatica di far convivere gli opposti.
Già le immagini in bianco e nero dicono quanti anni siano passati ed il ricordare vividamente quegli avvenimenti fa dedurre che quegli anni sono passati pure per noi.
Non so nulla, però, di quel film, anche se non mi piacciono tanto film con personaggi di una storia troppo recente, volti differenti che interpretano quelli visti troppe volte nella realtà!
Buon giovedì cara Ester, che la bella giornata continui!
Che si sia visto tanto Aldo Moro proprio no, vuoi per ritrosia personale, vuoi per una vita finita troppo presto. Non tutti i politici sono uguali. Moro è stato un autentico statista. E vedere il film “Buongiorno, notte” permette di comprenderlo.
A presto, Es.
Un avvenimento che mi riporta indietro negli anni. Ricordo con vivida memoria l’interruzione della lezione liceale per la notizia che ci gettò in uno stato di prostrazione profonda. Un fatto che ha inciso una ferita profonda nella vita del Paese ,un sacrificio che per certi aspetti non ha portato ad un risanamento, perchè ha segnato l’inizio di una barbarie che ha solamente assunto nuove forme, al di fuori di una precisa ideologia , e che sta devastando i valori civili.
La morte di Moro è una delle tante croci che portiamo nel cuore noi italiani.
E nasconde ancora la verità, quella vera.
Ciao Es.
Stessa data: Peppino Impastato la cui vicenda mi è stata ‘tramandata’ da lei professoressa. Una ex alunna che passa ogni tanto!
Cara Giulia, che bello sapere che siano rimaste tracce di quanto dicevamo in classe… Così manteniamo vivi gli eroi di questo travagliato e fiero Paese.
Un abbraccio, Es.
Grazie Ester, per il ricordo di questo avvenimento così drammatico e assurdo della nostra storia. Mette nausea il pensiero che nulla è cambiato….purtroppo!
Buona notte!
Nives