Per la prima volta nella storia repubblicana del nostro Paese un Presidente della Repubblica succede a se stesso.
Giorgio Napolitano infatti, dopo essere stato l’11° Presidente, diventa il 12°. Peraltro con una maggioranza davvero ampia, quasi un plebiscito, 738 voti su 997 votanti dei 1007 aventi diritto, divenendo così il primo Presidente della Repubblica ad essere eletto per un secondo mandato.
Oltre i numeri, che in democrazia sono fondamentali, gli scenari prossimi sono alquanto univoci: governo di larghe intese.
Risultato dell’operazione: Partito Democratico in macerie, Grillo intransigente e ormai isolato, Berlusconi autentico caimano che sopravvive e vince su tutti gli altri. Preparando la propria prossima salita, questa volta non più futuribile, al Colle.
La situazione ha dell’incredibile!!
Grazie per avermi chiarito le idee, perché non ero ancora arrivata a tali conclusioni. Mai essere in buona fede in politica perché dietro l’angolo c’è sempre il finale a sorpresa.
Comunque il 2013 è un anno memorabile : l’anno dell’elezione del Pontefice successore di un Papa vivente, l’anno dell’elezione di un Presidente “raddoppiato” !
Certo arrivare a chiedere la sua disponibilità a quasi novant’anni significa molto….
Mi domando il senso di tutti i festeggiamenti del 2011 se due anni dopo siamo un Paese diviso e lacerato , in tutti i sensi.
Stammi bene ,cara Es.
@ sonia
Curiose queste successioni…
A presto, Es.
@ Sergio Baldin
Grande stima per Napolitano, ma certi esiti fanno pensare. Comunque Rodotà è sempre stato indipendente e ciò fa paura. Inoltre è l’unico ad aver sottoscritto la carta dei beni comuni, l’unica strada oggi possibile. Che a mostrarcelo sia il Sud del mondo la dice lunga su quanto siamo miopi.
A presto, Es.
A me, nel mio piccolo, hanno sempre insegnato, e pure io lo faccio, che il cambiamento va governato, che il via tutti quelli che c’erano e largo a facce nuove, non può funzionare così semplicemente!
Forse adesso l’avrà imparato anche qualcun altro, così da grandi cambiamenti ci ritroviamo a tornare indietro, proprio quando qualcosa era giusto venisse rinnovato e non certo con Rodotà, l’autorevole detrattore del principio delle radici cristiane sulla costituzione europea e non certo vergine della politica tanto invisa agli urlatori che l’hanno proposto!