Chiamiamola col suo nome, Giornata internazionale della donna.
Perché di festoso c’è solo il giallo tripudio dei pallini di mimosa a ricordarci che la primavera è vicina.
E che viceversa il rispetto per le donne è lontano. Col numero crescente di femminicidi a denunciarlo tragicamente.
Bello immaginare che le bambine di oggi possano, da giovani donne, associare la mimosa solo alla rinascita della natura, con amici-compagni-fidanzati assieme a cui coltivare mimosa con gioia. Con gli strumenti di lavoro utili solo per dissodare la terra. Senza la paura di qualche sgambetto.