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Archive for marzo 2013

pasqua3

Pasqua era giunta, la festa della luce e della liberazione per tutta la natura! L’inverno aveva dato il suo addio, ravvolto in un fosco velo di nebbie, e sopra le turgide nuvole in corsa s’avvicinava ora la primavera. Aveva spedito innanzi i suoi messaggeri di tempesta per destare la terra dal lungo sonno, ed essi fremevano su boschi e piani, battevan le ali sulle cime possenti dell’alpe e sconvolgevano il mare dal profondo. Era nell’aria come un lottare e un muggire selvaggio, e ne usciva tuttavia quasi un grido di vittoria: ché tra le burrasche di primavera, frementi di vita, s’annunciava la resurrezione.

“San Michele” di Elisabeth Werner

Ps: auguri di una Serena Pasqua ai “viaggiatori” di espress451.

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Questa notte l’ora (proprio un’ora), sfuggendoci più in fretta, si farà legale. E, vero paradosso, ci ruberà del tempo.

Così la sensazione di invecchiamento dello stesso si farà più vivida.

Costringendoci a fare i conti con l’inafferrabilità delle lancette.

E allora torna in mente quel passo di Tabucchi, dal libro “Il tempo invecchia in fretta”: “Le parve di essere quel bambino che all’improvviso si ritrovava con un palloncino floscio tra le mani, qualcuno glielo aveva rubato, ma no, il palloncino c’era ancora, gli avevano soltanto sottratto l’aria che c’era dentro. Era dunque così, il tempo era aria e lei l’aveva lasciata esalare da un forellino minuscolo di cui non si era accorta?“.

Forse il tempo è “solo” un palloncino. Ma che tristezza quando si affloscia o vola via…

 

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Marc Chagall, "The white crucifixion" - 1938

Marc Chagall, “The white crucifixion” – 1938

Proprio mentre lo inchiodavano alla croce, egli disse: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno»” – Luca (23, 34).

“La crocifissione bianca” di Chagall è il dipinto preferito di Papa Francesco. Quadro solo apparentemente naif e luminoso, in realtà colloca la croce in un paesaggio di violenza e devastazione, quelle che si compivano contro gli ebrei europei in quegli anni. Tutto è raccontato con segni che rimandano al mondo ebraico, dal tallit, scialle di preghiera con cui è ricoperto il bacino di Cristo, al menorah, candelabro sacro che dal basso investe di luce soprannaturale il crocefisso. Di forte impatto emotivo è la fuga di tutti per la sopravvivenza, senza attenzione alcuna all’agonia di Cristo. Solo alcune figure volanti sospese nel cielo mostrano commozione. Quasi volendosi unire a quelle famose parole di perdono tramandate dai Vangeli.

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Padre siamo nell’Orto degli Ulivi – così chiamano il luogo qui a Gerusalemme.

Mi prostro con la faccia a terra, dico parole dissennate:

Passi da me questo calice. Ma non come vorrei,

come tu vuoi sia fatto.

Ciò che si prepara è nelle Scritture,

a quello ho ordinato i miei pensieri

punto per punto, eppure esito ancora,

farnetico che sia revocabile.

Tu entri nel groviglio umano e lo disbrogli

pure così lontano come sei nella tua eternità

da questi nodi delle esistenze temporali.

In te pietà e amore riempiono l’abisso 

di questa differenza. Intendimi.

Ma ecco viene gente.”

Mario Luzi, da “La Passione. Via Crucis al Colosseo”.

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tabucchi1

Antonio Tabucchi se ne andava un anno fa, affrontando il Viaggio forse come uno di quei suoi viaggi di cui ci ha deliziato e incantato.

Non posso non pensare a cosa avrebbe detto di fronte al vertiginoso succedersi di eventi a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi. Lui che nella scrittura vedeva anche un impegno etico.

E forse oggi qualche nota di fado l’avrebbe suonata, tra l’indignato e il malinconico, per le rovine del suo Paese.

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“Mi basterebbe essere padre di una buona idea”, canta Niccolò Fabi in un verso illuminato.

Sottoscrivo. Auspicandola per questo Bel Paese. Orfano ormai da troppo tempo di belle idee.

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Paesaggio Primaverile

Che sia primavera autentica di rinascita per tutti, con la speranza a rifiorire dentro ciascuno.

Qualche segnale è già apparso. Casuale che Bergoglio faccia rima con germoglio?

Ps: e intanto questo “treno” compie due anni di viaggio. Grazie a tutti quelli che lo abitano…

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italia21

Indovinate, chi ha detto tali cose? E quando? Non ci crederete.

Deve esserci un accordo

se ci sta a cuore la salvezza del paese.

Salviamo ‘sto paese? Eh?

C’è bisogno di un’intesa

vogliamo tutti insieme metterci

a pensare seriamente alla ripresa?

Eh? economica? Sì?

Bisogna lavorare sul concreto

bisogna rimboccarsi le maniche per

incrementare la produzione e assicurare

uno stabile benessere sociale a tutti

coloro

ai quali noi, per il momento

abbiamo chiesto sacrifici

vogliamo uscire a testa alta dalla

crisi? Eh?

Salviamo ‘sto paese? Sì?

Da “Salviamo ‘sto paese” di Giorgio Gaber – 1978.

Ps: Certe intuizioni sono semplicemente geniali. E profetiche.

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custodire il creato

Le parole sono segni. Racconti di viaggio, proposte di cammino.

“Custodire il creato” è un potente messaggio non solo di Papa Francesco, ma di un uomo che arriva dal sud del mondo.

Richiamare noi uomini dei Paesi industrializzati su quel senso tutto francescano di cura della natura sembra davvero aprire un nuovo corso della storia umana.

E in un mondo che corre senza guardare chi è più fragile perché il premio è il potere, sentir dire dal Vicario di Cristo che il vero potere è il servizio è un monito forte.

Ma è l’appello del Papa alla tenerezza a sparigliare definitivamente le carte. Quella tenerezza che è la vera fortezza dell’animo.

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savonarola1

Proclami urlati in piazza e in rete sui tagli stipendiali alla classe politica, e poi?

Lo stipendio mensile del deputato grillino invece di 14.000 euro sarà di… 11.000!

Se si vuol fare i Savonarola, vi prego, fino in fondo sia. Anche a rischio di rogo.

Altrimenti si è compiuto un gesto che appare eclatante, ma che in realtà è solo una figura retorica, una sineddoche. Una parte per il tutto.

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