Sono passati trent’anni da quella domenica pomeriggio. Fredda, tragica e tristissima.
Giorno di cinema per ragazzi e famiglie. Allo “Statuto” di Torino proiettano il film francese “La capra”, storia della ricerca di una ragazza sparita durante una vacanza in Messico. Un giovane Depardieu, già popolare ma non ancora in odore di espatrio, è il protagonista.
Scegliere tra platea e galleria quel pomeriggio fa la differenza. Perché il fumo va verso l’alto e le uscite d’emergenza dalla galleria sono chiuse a chiave poiché il proprietario della sala teme infiltrati non paganti. A infiltrarsi tra gli spettatori sarà invece il fumo sprigionato dalla combustione di tessuti, tende-poltrone-moquette, per un incendio provocato da un cortocircuito. Per 64 persone, tra cui anche bambini, non c’è scampo.
Dopo quella tragedia, la più grave per Torino dal dopoguerra, l’intero Paese prende coscienza dei rischi sulla sicurezza dei luoghi pubblici di ritrovo, dandosi nuove e più severe regole.
Questa sera al cinema Massimo, sotto la Mole, verrà proiettato il documentario “Sale per la Capra”, realizzato nel 2012 da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco, che racconta il tragico incendio ricostruendo i fatti. Seguirà la presentazione del libro “Statuto-La memoria perduta”, di Patrizia Durante e Gabriele Galvagno, che ricordano: «Con il tragico incendio dello Statuto tutti vissero un personale, torinese, “11 settembre”, qualcosa di più di un semplice, per quanto devastante, evento storico cittadino. Una data, quel 13 febbraio, che è diventata inconsapevole spartiacque di un prima e di un dopo, specchio dell’anima di una città che è radicalmente cambiata nel corso di una notte».