«Ausmerzen ha un suono dolce e un’origine popolare.
È una parola di pastori, sa di terra, ne senti l’odore.
Ha un suono dolce ma significa qualcosa di duro, che va fatto a marzo.
Prima della transumanza, gli agnelli, le pecore che non reggono la marcia, vanno soppressi».
Da “Ausmerzen” di Marco Paolini.
Nel 1933 in Germania si iniziò ad organizzare e mettere in pratica, col programma Aktion T4, la sterilizzazione e l’eliminazione di persone affette da malattie ereditarie, perché non produttive per la società. Questo sterminio di massa è stato raccontato da Marco Paolini in Ausmerzen: “T4 sta per Tiergartenstraße numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come “vite indegne di essere vissute”. Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito”.
Per non dimenticare…
Sì, i primi a morire in Germania furono tedeschi, quelli che erano negli istituti psichiatrici (e spesso c’erano pure per errore, come la donna sopravvissuta che in un documentario raccontò la sua storia).
Transumananza
Oggi si fa memoria delle vittime della Shoah – perché nessuna vittima sia dimenticata –, ma anche delle cause che hanno portato una Europa civile e “cristiana” a elaborare un mostruoso progetto di sterminio.
Asmerzen di Paolini mi aveva profondamente colpito, avevo anche scritto un post quando era passato in Tv. L’importante è non dimenticare mai quanto successo in quegli anni, perché potenzialmente potrebbero ripetersi quel crimini. L’uomo non è cambiato, sono cambiati gli scenari politici, ma l’odio, la violenza, covano sempre sotto le ceneri…
Ciao, un abbraccio
Lo spettacolo di Paolini è splendido, l’ho visto più volte e l’ho fatto vedere anche a scuola, l’ho anche postato sul blog! Mi piace il modo di Paolini di presentare l’argomento, induce alla riflessione.
…. e continuano a morire.
Cara Es,il timore è che le nuove generazioni dimentichino ,dal momento che ci allontaniamo sempre piu cronologicamente da quell’orrore. Per questo ogni Paese ha l’obbligo di trasmettere e documentare quei fatti, facendo ad esempio leggere i testi di Levi, cruda testimonianza del vero, irrinunciabile appuntamento della memoria.
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@ sonia
E magari quel “Sommersi e salvati”, suprema metafora per raccontare di un’acqua che travolge quasi tutti…
A presto, Es.
@ Monique
Anch’io ho “condotto” Paolini a scuola…
A presto, Es.
@ Raffaele
Sono contenta quando ti ritrovo sul “treno”, caro Raffaele. Ti spero bene.
Un abbraccio, Ester.
@ luciabaciocchi
Cara Lucia, proprio di questo abbiamo riflettuto nelle classi, sui silenzi di tanti, sul “tenere le mani in tasca”…
A presto, Es.
@ Carla Viparelli
Mi riporti, cara Carla, alle parole di Dante, “trasumanar significar per verba / non si poria…”
Un abbraccio, Ester.
@ Diemme
Furono stilati conti ragionieristici (ma la ragione era altrove…) su quanto pane avrebbero mangiato alcune “categorie” di persone senza produrne. La follia umana…
A presto, Es.
Proprio per non dimenticare, visto che anche oggi, certi rigurgiti, in chiave progressista, chiedono libertà di soppressione di vite!
Quanti OLOCAUSTI non conosciamo! Di quante mostruosità è capace l’uomo!
In questi giorni qualcuno ha ricordato pure i milioni di persone morte in Armenia, in Angola, ecc……..Dei veri e propri stermini di massa!
E quelle che muoiono oggi, e magari si saprà fra tanto tempo…???
Davvero l’uomo può diventare la BESTIA più feroce!
Grazie Ester…per aver postato questo, per me sconosciuto, OLOCAUSTO.
Nives