Da oggi si apre “Torino Spiritualità”, ottava edizione di una serie di incontri intorno alla dimensione etica e spirituale dell’essere umano. Il tema di quest’anno è “La sapienza del sorriso”.
Sono queste due parole poste a fianco che mi affascinano, la sapienza che passeggia col sorriso.
E l’idea che mi si affaccia è quella della possibilità di sentire il “sapore”, la sapienza appunto, di un’espressione corporea spontanea e universale, il sorriso. Che resta una delle ultime frontiere della gratuità. E che racconta la globalità in modo primitivo. Cioè sapiente.
Che bella definizione: una delle ultime frontiere della gratuità!
Guardavo ieri sera al TG, o l’altra sera, non me ne ricordo perchè non è per nulla importante, un servizio su sfilate di moda ed osservavo quei volti ingrugniti su manichini appiattiti, con quel passo, chissà se per loro il sorriso è bandito, se quella frontiera è già stata superata.
Bella quell’immagine e quell’accenno di lacrime che si intravede su quel volto di ingordo bonaccione, anche se sono meglio i sorrisi dal vivo!
Buona giornata cara Ester, un abbraccio ed un sorriso per te!
as-saggio di spirito
Geniale! Un abbraccio, Es.
Il sorriso è un atto gratuito , spontaneo , potente al punto da svelare l’Universo intero.Oggi più che mai è necessario sorridere per alleggerire la nostra esistenza problematica, per facilitare il nostro percorso, per plasmare un futuro sereno. Siamo circondati da volti intristiti, da malumore , da chiusura. Sorridere è la medicina adatta per diffondere fiducia e sicurezza , per eliminare il velo di malessere che copre il nostro mondo, per diffondere un'”esprit de finesse”.
Nello sceneggiato televisivo ” Preferisco il Paradiso” mi hanno colpito le parole pronunciate da un giovane aristocratico avviato alla carriera ecclesiastica , che , scrivendo al sacerdote , rivela la sua delusione : ” Ora che ho raggiunto la mia aspirazione, mi sembra di non avere nulla. Due cose mi hanno reso felice nella mia vita, il tuo sorriso e la carezza di uno zingaro”.
Il sorriso è il segno tangibile di una fetta di eternità che è in noi.
Lieta di fare la Tua conoscenza……..grazie a queste due immense parole!
Passerò a trovarTi ancora.
Nives
Benvenuta a te, Nives! Che il mio “treno” possa darti le sensazioni di quei treni su cui ogni tanto ti poni in magico ascolto.
A presto, Es.
Ti ringrazio per l’accoglienza. A presto. Nives
Belle riflessioni, oggi vorrei avere un motivo per sorridere, purtroppo non riesco a trovarlo!
Un saluto
Lucia
Spero tu possa quanto prima ritrovare quella dolcezza di sorriso che ti caratterizza, cara Lucia.
Un abbraccio, Ester.
Concordo con quanto ho letto sopra un sorriso costa poco e lascia tanta luce attorno a sé. Lucia che ti e’ successo? Un caro saluto Sandra.
Un giorno dei tanti,ma tutti comunque diversi, sono salita sul 47(il bus che tutti i giorni mi accompagna verso casa). Ero con Marta e tra le note del mitico Elton “Can you feel the love tonight”, mi sono persa nei meandri del mio pensiero. Mentre scavavo dentro di me i miei occhi hanno condotto il mio flusso di coscienza al di fuori di me. Ho fissato Marta per un attimo. Era seduta dalla parte opposta del bus, e ho pensato “Lei è diversa”. Un pensiero semplice. Conciso. Banale direte voi. Ebbene il mio sguardo si è spostato su tutti gli altri passeggeri,sull’autista, e ho continuato a viaggiare ed ho cominciato a vedere anche persone che in quel momento non c’erano fisicamente, ma che avevo incontrato nel passato. Persone della mia famiglia, amici di Torino, Roma, Napoli, conoscenti, gente straniera incontrata in Francia Inghilterra Germania Spagna. Uomini e donne di tutto il mondo vorticavano. Visi visti rivisti o mai visti. Il pensiero era sempre “Sono diversi, tutti diversi da me ed ognuno diverso dagli altri. Diversi”. Poi in un attimo ho fatto marcia indietro e sono ritornata dentro me stessa e mi sono soffermata sulla canzone che stavo ascoltando:”Can you feel the love tonight”. Colonna sonora di uno dei capolavori Disney, The Lion King. Mi sono ricordata del messaggio che il leone saggio ci comunica:”Siamo un’unica realtà”. Ma allora com’è che prima pensavo “Diversi, siamo tutti diversi”. La domanda mi è quindi sorta spontanea: “Cosa ci rende un’unica realtà?”. Il 47 è arrivato al capolinea, si scende. Marta mi precede ed attraversa la strada come ogni giorno. Io mi fermo per un secondo, la osservo. Osservo quel modo di fare quel gesto quotidiano che mi ricorda:”Sono quasi a casa”, quell’azione abitudinaria mi dona sicurezza e quindi mi fa sorridere. Marta si gira e mi vede lì, ferma, incantata e inebetita per un attimo con quel sorriso sulla faccia e mi sorride di rimando. Ecco. Ho capito. La lampadina fa contatto e si accende. Ecco ciò che ci rende un’unica realtà. Ecco l’unico gesto, l’unica lingua, l’unico simbolo che ovunque per chiunque non necessita di alcuna traduzione:IL SORRISO.
Ecco perché spesso ti ho detto, cara Elena, che tu sei “oltre”… Non è solo il tuo scrivere con quella componente narrativa di tipo emotivo che cattura chi legge, ma è il tuo sguardo “altro” a illuminare il mondo del quotidiano. Rendendolo speciale a chi ti ascolta/legge. Grazie!
Un abbraccio affettuoso, Ester.
Bellissimo il commento di Elena che cattura con la sua prosa così profonda.
Prometti, cara Elena, un futuro da scrittrice.In bocca al lupo! Sonia.