Quando sono nel mio luogo di mare il passaggio a livello mi costringe, felice collo, a rallentare il tempo, fino a fermarlo.
Per una pausa fuori programma. A risistemare i pensieri.
Osservando con attenzione la fioritura della bouganvillea che guarda con voluttà i binari.
E per tornare a guardare i treni i passare.
Come i bambini. Come l’uomo di Simenon.
Oltre le convenzioni.
“Felice collo” è troppo carina! 😀
@ Diemme
Grazie, cara Diemme. Mi è proprio apparsa l’idea del collo, per una volta, non costretto…
A presto, Es.
@ Raffaele
Mon ami, non ti sfugge nulla… Avrei voluto il “mio” passaggio a livello, all’ombra, con la buganvillea…
Un abbraccio, Ester.
@ Sergio Baldin
Le pause si godono insieme, macchinista e viaggiatori… Buona giornata a te!
A presto, Ester.
Ho abitato in un casello FS x 25 anni, mia madre ha fatto la casellante tutta la vita, capisco molto bene il senso del tuo post, tutto vero.
Ma toglimi una curiosità: la foto, la buganvillea, non sono del tuo luogo di mare o sbaglio? Non è scattata dalle parti della Brianza, Lecco o giù di li?
Ciao, un abbraccio
Non c’è nulla da fare, quando le sbarre chiudono anche l’Espress451 si deve fermare e far riposare i motori, magari ci penseranno i passeggeri più impazienti a sbuffare anche per la locomotiva elettrica!
In buona compagnia, anche soste di questo tipo, improvvise o abituali, passano in un lampo!
Ciao cara Ester, una felice giornata per te!
Ps: Mi sono reso conto della stupidata di aver detto che è il treno a fermarsi ai passaggi a livello, mentre lui passa e sono tutti gli altri ad aspettarlo!
Si vede che ormai non lo prendo più da tempo e ragiono con la mentalità dell’automobilista!
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grazie
Mi piace questo post, perchè mi riporta alle felici giornate estive trascorse al mare con i cuginetti quando ci recavamo al tanto sospirato luogo di lunga vacanza proprio utilizzando il treno che aveva ancora i sedili di legno, a discapito dei nostri fondoschiena, quasi atrofizzati a fine corsa. Il passaggio a livello di Arma era il nostro punto d’incontro per recarci in spiaggia e lì spesso eravamo bloccati dalle sbarre e ricordo quanto fosse forte il desiderio di “passare sotto ” per correre al mare, sfidando un destino di cui ancora non conoscevamo il senso. Per fortuna prevaleva il buon senso della cuginetta più adulta ad intimarci lo stop. Ogni momento di sosta è comunque un occasiione di osservazione e di riflessione, soprattutto quando oggi sfrecciano treni superveloci a ricordarci la fugacità della vita odierna….