Quando scendo “sotto” sto bene. Sott’acqua intendo.
Ritrovo quegli elementi che “sopra” iniziano a scarseggiare. Silenzio, trasparenza, armonia.
E mi riecheggiano i versi dell’amato Montale che, tratteggiando Esterina, in “Falsetto” scrive:
“L’acqua è la forza che ti tempra,
nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi:
noi ti pensiamo come un’alga, un ciottolo,
come un’equorea creatura
che la salsedine non intacca
ma torna al lito piú pura.“
Non so se dopo le mie “discese” torno “al lito più pura“.
Sicuramente “atterro” più leggera.