A volte si compiono atti che, ignari, ne anticipano altri.
Ieri sera facendo zapping, cioè surfando tra un canale e l’altro, non mi resi subito conto che “canale” sarebbe stata la cifra delle mie notturne riflessioni.
Scorgo i canali di Venezia su Rai3 e i miei circuiti mentali attivano immediatamente tre movimenti interni: moto affettuoso verso la Serenissima, uno dei miei luoghi dell’anima, moto informativo notando che si tratta di “Report”, moto fastidioso intravvedendo tra riflessi e canali uno di quei “grattacieli di mare” che sono le navi da crociera.
Allora mi fermo sull’ “onda” e scopro nell’ordine, con un’indignazione via via crescente, i seguenti fatti:
– Il bacino di Venezia, nonostante il decreto Monti che vieta i passaggi di navi da crociera sottocosta, continua ad essere oltraggiato da tali colossi. Motivo? Per rendere attuativo il decreto bisogna pensare a soluzioni alternative, tra cui l’apertura di un nuovo canale, soluzione peggiore del problema. Il passo più logico, evitare l’ingresso in laguna, non è neppure considerato. E intanto il moto ondoso erode sempre più velocemente “le pietre di Venezia”. Con buona pace di John Ruskin.
– Le cerniere del tanto discusso Mose, la diga che dovrebbe proteggere Venezia dall’acqua alta, fanno già acqua da tutte le parti. Ma le parti coinvolte fanno finta di nulla.
– Controllori e controllati negli appalti sono un’unica grande famiglia per cui il conflitto di interessi non c’è più, essendo ormai unico.
– Anche per questo motivo l’America’s Cup ha avuto la sua vetrina inaugurale nelle acque di Venezia. Che il comitato organizzatore e il finanziatore siano imparentati al Consorzio che si occupa anche del Mose è un fatto puramente casuale.
E’ così che ieri sera, facendo zapping, mi è venuto il “mal di mare”. A me che piace navigare.
Ps: Un plauso a Claudia Di Pasquale che ha realizzato la sua inchiesta con competenza professionale e chiarezza espositiva.
ieri c’era pure la vogalonga, con la partecipazione di equipaggi che ormai non hanno nulla a che vedere con le tradizioni veneziane.
Pensa che ce n’era uno tahitiano, per non dire di altri europei.
L’internazionalità può andare bene, ma poi non deve essere così a scapito di certe peculiarità di una città che è unica nel mondo, amanti o meno del mare!
Ciao cara Es, felice settimana, un abbraccio!
Onda su onda..mi viene in mente un motivo di Gino Paoli.
Un bel moto ondoso, cara Es, quello delle tue riflessioni che ci conducono in questo viaggio in mezzo ad esperienze , letture, realtà di ogni tipo. Onda su onda ci sii sente cambiati , fluttuando tra i marosi della vita. Mi è sempre dolce naufragar in questo mare che spesso è come una bufera che passa e travolge tutto e non casualmente rivolgo un pensiero a Leopradi e a Montale.
E sull’ondata degli ultimi avvenimenti penso all’erosione non solo delle pietre di una Venezia trascurata ed in pericolo , ma anche alle onde sismiche , all’ondata di recrudescente violenza,al violento moto ondoso del malcostume che fa vacillare molti comuni, esteticamente anche molto meno belli della Serenissima , ma pur sempre italiani.
Ciao Es, attenta al mal di mare….la settimana è appena iniziata.
Un abbraccio
Venezia è uno dei tuoi luoghi dell’anima? Io adoro Venezia, ci vado appena posso e ammetto di essere fortunata ad abitare vicino alla città più bella del mondo (senza offesa per nessuno!).
Purtroppo tutti sanno che ci sono troppi interessi ed è molto più comodo lasciare le cose come stanno. E intanto Venezia muore: sempre meno abitanti (anche per il costo esorbitante delle abitazioni che, tra l’altro, hanno bisogno di continua manutenzione), commercio non più raffinato come una volta, turismo sempre più incivile … ci sarebbe tanto da aggiungere ma tutti conoscono i mali di Venezia.
Un abbraccio
Ho visto anch’io la puntata di report e, come veneziana di provincia, non ho potuto che visionarla con l’amaro in bocca. Nessuna novità riguardo alle denunce delle navi da crociera: se ne discute da anni nel territorio, tra l’indignazione di pochi ( a quanto pare) e l’indifferenza di molti. I soldi rimuovono dalle coscienze molti scrupoli: questo è uno dei tanti casi. E intanto Venezia lentamente muore.
Sul Mose, come sul ponte di Calatrava avrei molto da polemizzare, ma non mi sembra il caso di farlo qui. Un abbraccio
[…] https://espress451.wordpress.com/2012/05/28/onda-su-onda/ […]