Il 23 maggio 1992 sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci e a pochi chilometri da Palermo, persero la vita in un attentato mafioso il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” – Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992).
Francesca Laura Morvillo (Palermo, 14 dicembre 1945 – Palermo, 23 maggio 1992).
Rocco Dicillo (Triggiano, 13 aprile 1962 – Capaci, 23 maggio 1992).
Antonio Montinaro (Calimera, 1962 – Capaci, 23 maggio 1992).
Vito Schifani (Palermo, 1965 – Capaci, 23 maggio 1992).
Ogni anno , nel giorno della ricorrenza della strage , cambio umore, mi chiudo in me e ripenso a quei giorni, giorni che l’Italia porta sulla sua pelle come piaghe mai guarite. Giovanni Falcone come Paolo Borsellino sono uomini simbolo di una giustizia ricercata con i denti, con coraggio , con la coscienza di rimetterci la vita. Parole – quelle del giudice buono- che il suo successore ha messo in atto fino in fondo per riscattare la morte del suo grande amico , per amore della medesima fede e sete di giustizia.
Lo stesso Borsellino pochi giorni prima di morire aveva detto alla moglie che , pur ormai certo della sua fine imminente, non avrebbe smesso di appuntare il risultato delle sue indagini sull’agenda perchè l’esito del suo lavoro sarebbe servito per le future generazioni.Parole che rimangono un unicum nella storia triste dell’Italia contemporanea.
Sono passati vent’anni . Stamane ho sentito dello scioglimento del comune di Rivarolo, causa infiltrazioni mafiose.
Una profonda amarezza rimane in me.
Ciao Es.
E’ almeno positivo che, sebbene siano passati già vent’anni questi siano fatti ricordati quasi come appena accaduti!
Quel che vien da domandarsi è cosa sia cambiato nel frattempo, che abbia dato un senso ad una così grande tragedia: ad ognuno la propria risposta!
Sicuramente l’affermazione di Falcone ha tutta la sua validità, applicabile in maniera più ampia a tutti gli ambiti della vita.
Ciao cara Ester, sempre attenta e puntuale alle cose che meritano!
Riuscire a risvegliare la coscienza popolare è la cosa più ardua e dura che bisogna affrontare. Lo dobbiamo fare per lui, per Borsellino… per noi.
Sono passate da poco le ore 17,58, grande tristezza nei nostri cuori, difficile aggiungere parole a questo post, un pensiero di Giovanni Falcone ad una vecchia intervista:
“L’importante non è stabilire se si ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura, non farsene condizionare. Ecco il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza”
Lucia
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. E’ un bellissimo aforisma che racchiude ogni parola che si vorrebbe esprimere.
Anche la Sorella di Falcone ha detto che sono cambiate molte cose e che suo fratello svolgeva le indagini capillarmente, questo metodo ha permesso in seguito di scovare tanti mafiosi.
Sono cose che non si dimenticano. Mi spiace solo non averne potuto parlare in classe stamattina con gli allievi perché il tempo stringe e i programmi sono indietro, specie in quinta. Però mi sono sfogata: ho detto loro che avrei avuto piacere di parlare di questo, dell’attentato di Brindisi, del sisma in Emilia … ma la scuola è luogo d’istruzione (più che di cultura nel senso più ampio) e non c’è spazio per i dibatti sui fatti di attualità perché quel che conta è portare a termine i programmi.
Che amarezza.
@ marisamoles
Pazienza programmi e interrogazioni! Avevano tante domande i miei studenti, rifiutarmi era negare loro l’acqua di cui avevano sete. Tocca a noi, cara Marisa, fare in modo che la scuola resti quel laboratorio di futuro e di riflessione, oltre i meri programmi. Adesso dovrò recuperare, ma almeno sono uscita da scuola senza amarezza, e in tasca quel fervore appassionato di cui si è riempita la classe mentre circolavano i pensieri…
Un abbraccio, Ester.
@ anna b.
Vero Anna, e oggi con gli studenti si è parlato di quel “metodo” Falcone, cominciato con Buscetta, che ci ha permesso di sapere di più su quell’organizzazione. Lo stesso Borsellino è stato “fermato” mentre interrogava il pentito Mutolo, da cui verbali cominciava ad emergere la trattativa Stato-mafia, inquietante solo a dirsi, che però dopo vent’anni è ancora uno dei “buchi neri” della storia recente d’Italia.
A presto, Es.
@ Sergio Baldin
La coscienza delle persone, caro Sergio, è cambiata, soprattutto nel Sud, soprattutto tra i giovani. Ha ragione la vedova di Vito Schifani a dire “ho vinto io”, perché quel suo disperato grido in chiesa il giorno dei funerali fu l’inizio dello scuotimento.
A presto, Es.
@ sonia
L’amarezza trova terreno facile in tutti noi, perché questo particolare tempo storico è privo di orizzonti, ma onorare la memoria di eroi quali Falcone e Borsellino (per non dire dei tanti Dalla Chiesa, Cassarà, Chinnici, La Torre, e altri purtroppo) esige da tutti noi la fermezza, anche con azioni minime, nel diffondere il polline delle loro idee.
Un abbraccio, Es.
Cara Marisa ,apprezzo la tua ironia sulla scuola come luogo di istruzione. Per questo è bene , per contribuire alla coscienza civica dei futuri cittadini, talvolta lasciare un pò di spazio ad argomenti di stretta attualità , analizzabili alla luce dei contenuti affrontati in classe.
Ciao, buona fatidica conclusione d’anno.