Esplode bomba all’ingresso a scuola. Zaini e quaderni sparsi e anneriti, giovani vite spezzate e altre segnate per sempre.
Sento la notizia e la mente raggiunge scenari lontani, le ferite di Beirut, gli strappi della striscia di Gaza, il sangue tra Gerusalemme e Tel Aviv, luoghi e tempi in cui andare a scuola era/è un azzardo quotidiano, una scommessa contro il caso, perché accade che il bus per la scuola sia gonfio non solo di studenti ma anche di tritolo.
Invece oggi si tratta di noi, Italia – Brindisi – Istituto Professionale “Francesca Morvillo Falcone” – maggio 2012. E’ roba di casa nostra, anzi forse di Cosa Nostra.
Incredulità, rabbia, impotenza. Mai si era osato tanto, un attacco bestiale contro ragazzi indifesi in prossimità del loro “posto”, la scuola. O forse è proprio questo luogo, la “scuola”, a far paura ai nuovi barbari. Un luogo simbolo la scuola, il laboratorio in cui i nostri “cuccioli” imparano ad essere donne e uomini onesti, dignitosi e liberi, con la capacità di camminare per il mondo sapendo scegliere. Perché la scuola, nonostante tutto, continua a tentare di consegnare strumenti per decifrare il mondo. Permettendoti, in tal modo, di essere libero. E solo se sei libero puoi costruire un mondo alternativo.
Conosco alquanto i ragazzi, con loro trascorro buona parte del mio tempo, e so che non vogliono farsi sottrarre almeno l’idea dell’orizzonte. E allora penso, non posso farne a meno, a Melissa Bassi e ai suoi sogni d’orizzonte. Spazzati via da un’azione infame. In una mattina come tante, mentre stava entrando a scuola.
Che schifo. E’ terrorismo.
Stavo entrndo in casa tranquilla, avevo passato la mattina con un’amica in città , la notizia che in quel momento trasmetteva il tele giornale e’ stato come un pugno allo stomaco. Mi sono fermata di colpo scuotendo la testa, non era possibile, non parlava dell’Italia….Invece avevo capito giusto era una scuola di Brindisi…….povera bimba, in un attimo tutti i tuoi sogni sono stati spezzati da una mano di criminali ,infami bastardi. Riposa in pace povero angelo,dal cielo aiuta i tuoi cari straziati dal dolore
Cara Es, un week-end intriso di sangue che getta in uno stato di prostrazione, annichilimento, incredulità profonde.
Aprire il tuo blog e trovare l’immagine della macchia di sangue è il segno dello scontro tra la cultura, l’intelligenza con la barbarie dei nostri tempi , entrata a contaminare il mondo della bellezza, delle idee, della pace.
Un brivido mi percorre nel pensare alla scuola, ai nostri ragazzi, ai messaggi di comunicazione, libertà e rispetto trasmessi loro nella quotidiana condivisione di esperienze di ricerca e di studio, e nel vedere invece il baratro in cui è caduto il nostro Paese, dove la violenza, l’irrazionalità spietata ha preso il sopravvento. In questo momneto, a caldo, non posso far altro che pensare che siamo in ritardo, troppo in ritardo, la democrazia è in pericolo. E’ sfuggito di mano il controllo. L’impunità regna sovrana nel nostro Stato. Come nella medicina, quando i mali sono estremi bisogna ricorrere a estremi rimedi. Ed è molto triste che scaturisca un pensiero così, ma inevitabile.
Domenica triste; pensieri tristi mi hanno accompagnata durante la notte, ancora incredula ad accettare questa tragica realtà. Ho una nipote dell’età di Melissa e non potete capire quali ansie, turbamenti, pianti, ci sono stati nella mia famiglia, da oggi saremo ancora meno sereni e tranquilli. Ho sempre ritenuto la scuola ” Luogo della Tutela”, il luogo cui affidiamo i nostri ragazzi, il luogo di lavoro dei nostri figli, forse da oggi qualcosa è cambiato, ma non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla paura!
Un saluto
Mi piace il nome che usi per denominare la scuola, “Luogo della Tutela”. La “cura del futuro” continuerà il suo lavoro, cara Lucia.
Un abbraccio, Ester.
Difficile non provare un brivido sentendo notizie come questa. Impossibile non provare orrore per un gesto di inaudita violenza che ha come obiettivo una scuola, i nostri ragazzi.
Ho appena pubblicato un post su Melissa. L’ho concluso così:
«Da domani, dalla bocca di tutti noi esca un grido, forte e chiaro:
NESSUNO OSI TOCCARE I NOSTRI RAGAZZI. MAI PIÙ.»
Cara Ester, coi suoi pregi e difetti, la scuola è parte integrante della nostra società ed attaccarla rimane comunque un attacco all’intera società.
Vien quasi da pensare che, paradossalmente, nella sua mostruosità e vigliaccheria, sia stato un gesto che ha riconosciuto l’importanza della scuola.
Non per questo verrà affissa una medaglia al petto di simili mostri, che mi auguro vengano prima possibile assicurati alla giustizia e condannati senza nessuna indulgenza, perchè non immagino margine per alcune delle attenuanti che troppo spesso vengono riconosciute, rendendo anche così meno certa la pena ed un deterrente inefficace ad una dissuasione preventiva.
La più affettuosa vicinanza alla famiglia Bassi, all’intera Mesagne, ma anche a tutta la scuola!
Credo Che a tutti noi ragazzi,coetanei di Melissa,non possa non venire in mente mentre stiamo aspettando di entrare a scuola,il gesto così inspiegabile che “ci hanno fatto”
Hanno osato colpire il nostro mondo,il nostro futuro e la spensieratezza dei nostri 16 anni!
@ Vittoria M.
Sapremo reagire, cara Vittoria, difendendo quel luogo di “costruzione del futuro” che è la scuola.
Un affettuoso abbraccio, Es.
@ Sergio Baldin
Hai ragione, Sergio. La scuola è una pietra d’angolo della società civile, ma a qualcuno ciò può dare molto fastidio.
A presto, Es.
E’ scandaloso e vergognoso ciò che è successo… ti lascia “un qualcosa dentro” indescrivibile!