PASQUETTA: così viene chiamato il giorno dopo la Pasqua, detto anche “lunedì dell’Angelo” per l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro.
“L’angelo disse loro: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto”. E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.” (Mt 28,5-6).
Il lunedì dell’Angelo è il giorno da trascorrere tradizionalmente facendo una scampagnata “fuori porta”, forse per ricordare che Gesù apparve, lo stesso giorno della Resurrezione, a due discepoli in cammino verso Emmaus, a pochi chilometri da Gerusalemme.
Pasquetta nel suo stesso nome rievoca prati fioriti, allegri picnic, chiacchierate all’ombra, passeggiate al sole, leggerezza nell’aria e nel cuore. E il misticismo, che sembra essere solo sullo sfondo di una simile giornata, lo senti galleggiare tutto nelle tue fibre quando rientri. Riconoscendoti, come scriveva Ungaretti, “una docile fibra / dell’universo”.
Credo che, più che le parole, stavolta sia l’immagine a rendere l’idea di dove e come si cerca, o almeno si vorrebbe, trascorrere questa festa di decantazione degli effetti della Pasqua e di transizione fra il clima lavorativo, nel quale, già oggi è stato necessario reimmergersi.
Buona ripresa e continuazione della settimana cara Ester, un abbraccio!
In effetti Pasqua e Pasquetta portano i segni del rinnovamento spirituale, sono il momento più intenso e leggero al contempo dell’anno, in quanto racchiudono il mistero profondo della fede ed esaltano la vita, la rinascita, la bellezza dell’esistere.
Anche le passeggiate in mezzo alla natura sanno di misticismo,perchè offrono momenti spensierati di gioia e di leggerezza dopo il lungo periodo di meditazione quaresimale.
Più che mai quest’nno abbiamo bisogno di un potente lievito che sprigioni la nostra vera essenza.
Buon proseguimento a te, Es, e a tutti.
Thaiti 2010. 230.000 morti.
eddai ester.. che la lucidità non può masticare un tale..disegno.
non è pessimismo. o Voltaire, o Lisbona.
la forbice tra dolore e speranza frantuma le coscienze.
l’unico misticismo che conosco è restare, inane, tra le rovine
e in quel silenzio non silenzio precipitare nel vuoto del getsemani, meglio
se insieme ad altri, mano nella mano