Il 6 aprile 1912 si spegneva Giovanni Pascoli, il “fanciullino” della nostra letteratura.
Tra le iniziative per i 100 anni dalla sua morte un francobollo commemorativo con l’effige del poeta di San Mauro di Romagna e alcuni versi di una delle sue poesie più conosciute, “La cavalla storna”, che rievoca la morte violenta del padre.
Alla vigilia della Pasqua cristiana vengono in mente quei versi di un’altra sua lirica, “X agosto”, in cui la figura di Cristo è adombrata nella vicenda della rondine uccisa in parallelo all’assassinio del padre:
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
Con un Cielo che, nel pensiero di Pascoli, rimane comunque lontano rispetto al dolore umano:
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Bella “La cavalla storna”. Un vero peccato che sia scomparsa dalle antologie del triennio, come del resto anche “L’aquilone”. Un’altra lirica del poeta romagnolo che ricordo con tenerezza, sin dai tempi delle elementari, è “La quercia caduta”:
Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.
Ancora una volta il nido, così caro a Pascoli. E quel messaggio tanto attuale, se vogliamo, in un mondo in cui si propende verso il profitto personale indossando la maschera della pietà. Anche questa lirica, dov’è finita?
Perdona l’excursus pascoliano. Un poeta che amo molto, assieme a Leopardi.
Dimentichiamo, per una volta, quest’atomo opaco del Male e pensiamo a trascorrere una Pasqua serena, in compagnia delle persone che amiamo.
Tanti cari auguri, Ester. Un forte abbraccio.
Marisa
Hai fatto benissimo a ricordarlo, perchè questo è un poeta del quale un pò tutti abbiamo conosciuto le sue belle poesie.
Poesie spesso imparate semplicemente a memoria in età scolare, ma poi capite appieno, magari per le esperienze della vita!
Per me questo vale soprattutto per “X agosto” per i tanti genitori che non tornano più, soprattutto a causa di incidenti stradali.
I richiami che fai diventano anche propizi per farti qui ora anche i miei auguri per una Pasqua di serenità, per te e le persone che ti sono care!
Buona Pasqua carissima Ester!
Lucia 🙂
@ luciabaciocchi
Auguri affettuosi a te, cara Lucia. Buona Pasqua!
Un abbraccio, Ester.
@ Sergio Baldin
Un caro abbraccio di una Pasqua serena, Sergio!
A presto, Ester.
@ marisamoles
Hai fatto bene, cara Marisa, a ricordarci qualche verso di Pascoli, unico vero esempio di poeta simbolista italiano. Certi suoni della natura inseriti nelle poesie erano impensabili prima di lui, chiù -chiù…
Un abbraccio affettuoso per una Pasqua serena.
Ester.