«Sono profondamente rattristato dalle notizie dell’uccisione e del ferimento di civili afgani. Esprimo le mie condoglianze alle famiglie e agli amici di chi ha perso la sua vita, e al popolo afgano che ha sopportato per troppo tempo violenza e sofferenza. Si tratta di un incidente tragico e scioccante che non rappresenta il carattere eccezionale del nostro esercito e il rispetto che gli Stati Uniti nutrono nei confronti del popolo afgano. Il mio pieno appoggio va al lavoro del capo della Difesa Leon Panetta e del generale Allen perchè si faccia piena luce sui fatti e si assicuri , nel più breve tempo possibile, i responsabili alla giustizia».
Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti.
Qualsiasi versione corrisponda alla realtà dei fatti, credo che sia innegabile la manifestazione del logoramento mentale che finiscono per subire coloro che debbono vivere pericolosamente in armi in un paese lontano, dal quale non possono nemmeno esser sicuri di tornare, o tornare incolumi.
Qualcuno avrà imparato ad affrontare quelle missioni “all’italiana” cercando di farsi ben volere, altri forse con l’arroganza di chi è troppo abituato a far parlare le armi, anche se per entrambi il fine rimane lo stesso, forse irragiungibile, di portar un pò di democrazia e scongiurare gli oscurantismi che vorrebbero imporre i talebani.
In altri tempi il mondo sarebbe insorto di fronte a fatti del genere, ma oggi li si digerisce di più, come capita per i massacri in Siria, ai quali ci stiamo tragicamente abituando.
Ciao cara Es, buona giornata di sole a te!
Come spesso accade queste guerre senza delimitazioni territoriali rischiano di trasformarsi in nuovi Vietnam, con tutta la drammaticità che tale nome porta con sé. E poi hai ragione Sergio, è come se in parte ci fossimo assuefatti alla “banalità del male”. E questo è profondamente tragico, ma banalmente umano.
Un abbraccio, Ester.
Purtroppo fanatismo e follia albergano ovunque 😦
Non può che provare orrore e preoccupazione Obama, di fronte a questa ennesima tragedia, pericolosa per gli effetti.
La guerra , per quanto oggi sia intelligente, dotata di mille apparecchiature elettroniche costosissime, è caratterizzata sempre e solo dall’orrore, perchè è l’uomo che perde il senno quando ,offuscata la ragione dall’odio razziale che porta in sè , sfoga la sua rabbia su chi capita a tiro. E per questo è sufficiente il fucile . Altro che guerre intelligenti!
Il Vietnam è sempre latente.
Una volta Washington disse che il miglior modo per mantenere la pace fosse preparare la guerra.
Lui era un uomo saggio che si fermò al “preparare”.
@Mbj: gli antichi romani dicevano “Si vis pacem, para bellum”, “se vuoi la pace, prepara la guerra” (nel senso di “tieniti pronto”): se Washington ha pronunciato questa frase, è solo per confermare, a mio avviso giustamente, una saggezza antica.
Che piaccia o meno ai pacifisti, il modo migliore per vivere in pace è non essere deboli, e che l’avversario sappia che non può attaccarlo impunemente.
Ancora altre vittime, notizie a cui tutti si sono assuefatti e spesso restano indifferenti. Le parole di Obama dovrebbero far riflettere tutti gli stati favorevoli a questa guerra e trovare finalmente una soluzione.
Lucia