Volete una pausa d’altri tempi, in atmosfere retrò, tra antichi arredi e raffinate boiseries, all’ombra di parole sussurrate e dolcezze d’antan?
“Al Bicerin” è un luogo che permette un viaggio nel tempo, un pomeriggio nell’Ottocento torinese, sosta Doc dopo una passeggiata tranquilla nel Quadrilatero romano, da concludersi al Santuario della Consolata. E proprio nella stessa piazza convivono misticismo e laicità, devozione cristiana e golosità umana.
La scritta e l’ingresso di questo Caffè rimandano a tempi in cui quasi nulla veniva urlato e amplificato. Otto tavolini di marmo su un parquet a spina di pesce ti accolgono in un ambiente che è un vero bonbon: specchi sonnacchiosi, vasi di confetti, maniere antiche nel chiedere e nel porgere.
Qui è d’obbligo ordinare il “bicerin”, divino bicchierino di caffè espresso appena fatto, cioccolata e fresca crema di latte. Un’autentica pausa per i propri sensi, da soli o in compagnia.
In questo minuscolo “salotto” amavano sostare, gustandone le delizie, Puccini e Nietzsche, Gozzano e Calvino, Soldati e Merz, e ciò contribuisce a renderlo un posto speciale, perché le pause di chi pensa profondo lasciano un segno, un’impronta, un’onda…
Ps: “Al Bicerin” non giova a chi predilige la fretta, il rumore, la dieta.
Le cose buone di un tempo che fu. Qualcuna ne rimane ancora. Brava a ricordarlo.
@ frz40
Mi piacciono le cose buone…
A presto, Es.
@ marisamoles
Cara Marisa, ma tu non hai bevuto il “bicerin” very original! Soprattutto perché quello doc va assaporato nel suo luogo, o almeno in un suo simile, ovvero no-fretta, no-caos, no-folla. Con un tocco d’antico e di gozzoniana atmosfera, come il “tuo” Viennese di Trieste…
Un abbraccio, Ester.
Bella questa pausa, cara Es. “Al bicerin” è proprio un luogo in cui il tempo si ferma proiettandoci in atmosfere d’altri tempi, della vecchia Torino, la raffinata Torino ottocentesca in cui non c’era la frenesia dei giorni nostri, in cui si provava il gusto della conversazione oltre al gusto di squisite elaborazioni pasticcere . Come non pensare a Gozzano ed alla signorina Felicita , agli arredi caldi e ospitali di questi locali che permangono in angoli storici della nostra città , dove è bene trascorrere momenti di pace , assaporando aromi sfiziosi di un tempo che fu…il tempo dell’eleganza e del “bon ton”.
Hai ragione Es, questo è un luogo in cui convive l’umano e il divino, il sacro ed il profano.
I viaggiatori di Espress hanno molti motivi per raggiungere la città del toro!
Stavolta qui posso dire di esserci stato, nella prima, e per ora unica volta che ho visitato Torino!
Peccato che quel giorno ci fossero le comitive in visita alla Sindone, e, siccome era improvvisamente piovuto, il locale era stipato, tanto che non sono riuscito a degustare la famosa specialità.
Chissà perchè, al santuario della Consolata lì di fronte c’era molto più posto!
Un abbraccio cara Ester e sereno weekend!
Ma che bello! Anche da noi ( a Trieste perché a Udine non ci sono locali così tipici e se ci sono, sono stati ristrutturati e completamente stravolti) ci sono dei bei caffè, come quello Viennese, ad esempio, che è caro al mio cuore (forse ricordi anche perché).
Il “bicerin” l’ho bevuto anche lontano da Torino (dove purtroppo non sono mai stata ma avrei una voglia …), qui in un centro commerciale in una di quelle “catene” di caffè così anonime e superaffollate. Era buono ma vuoi mettere l’atmosfera …
Ciao Ester cara. Ti abbraccio.
Confermo.
E’ un posto veramente d’altri tempi ed il “bicerin” semplicemente delizioso.
Ci ho fatto un post anch’io l’anno scorso…….
Buon week-end,
Luciana
Appunto dicevo che l’atmosfera è diversa. Vorrà dire che verrò a Torino a bere il “bicerin” very original. 😉
me li cerco proprio i posticini come questo: li adoro!