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Archive for 6 marzo 2012

Un film che ormai è un cult. A trent’anni di distanza. Con cinque David di Donatello a scortarlo, tra scene mitiche e musiche d’annata.

Pensi a Borotalco e nella testa ti risuona in automatico quella colonna sonora in cui Lucio Dalla è “convitato di pietra”. In questi giorni di ricordi malinconici Carlo Verdone ha ricordato quell’incontro di trent’anni fa: “Sono orgoglioso di avergli dedicato un film. Non è mai apparso in video, solo una volta in dissolvenza durante un sogno, ma era il motore dell’intera storia“.

Nel film la protagonista Nadia, interpretata da Eleonora Giorgi, è una fan accanita dell’artista bolognese e vuole consegnargli a tutti i costi il testo di una canzone con l’aiuto di Sergio, alias Carlo Verdone, che si spaccia come grande amico di Lucio Dalla pur di fare colpo. Memorabile la scena della roulette: “Ma allora quando è il momento giusto?”, chiede Nadia a Sergio riferendosi all’artista, per fargli arrivare al termine di un concerto il brano “Un fiore per Hal“, cantata da Ricky Portera, chitarrista degli Stadio nel 1982. Sergio farà finta di parlarci, ma in realtà viene accolto da un cane da guardia che ringhia ferocemente. Per cui, pur fingendo che tutto sia andato per il verso giusto, lancia lo spartito dicendo: “Ciao Lucio, grazie eh!”, poi scappa a gambe levate e torna dalla bella Nadia come se nulla fosse successo.

Famoso il retroscena del nome di Dalla sulla locandina: “Il produttore Mario Cecchi Gori – ricorda Verdone – sparò nella locandina il suo nome a caratteri cubitali; il mio, che ero il regista, era scritto in piccolo. Lucio si arrabbiò. Ricordo ancora la sua telefonata: ‘Spera che il film mi piaccia, andrò a vederlo stasera’”. Lo fece effettivamente, e qualche ora dopo la telefonata da un cinema di Bologna: “Mi chiamò per farmi i complimenti. Si sistemò a terra in prima fila perché la sala era gremita e non c’era più un biglietto. Mi disse che ero stato bravo”.

Per le musiche di Borotalco gli Stadio e Lucio Dalla vinsero un David di Donatello e un Nastro d’Argento. La scena iniziale, una vera sigla di apertura sotto le note de L’ultima luna di Lucio Dalla, venne disposta per far credere un legame tra Sergio e Nadia, smentito quando compare la fidanzata di lui. Come “stacchetto” musicale fu utilizzata l’introduzione del brano di Lucio Meri Luis eseguita sempre dagli Stadio.

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