CARNEVALE: Dal latino carnem levare, “eliminare la carne”, l’espressione medievale usata per indicare la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne dal primo giorno di Quaresima fino alla Pasqua. Il “Carnevale” denota infatti il periodo tra l’Epifania e la Quaresima, periodo caratterizzato fin dall’antichità da festeggiamenti smodati intorno al cibo, al vino e al piacere, col sovvertimento autorizzato dell’ordine sociale vigente, nascondendo la propria identità e ruolo dietro le maschere.
Il Carnevale, poiché coincidente con l’inizio dell’anno agricolo, è collegabile con le feste dionisiache, in onore del dio greco del vino, e ai Saturnali romani, in cui si sospendeva il rapporto servo-padrone. Il sovvertimento dei ruoli caratterizza infatti il periodo carnevalesco, con le classi popolari che mettono alla berlina i potenti, anche attraverso i carri allegorici. Ciò è possibile, anzi è permesso, perché tale irrisione è limitata nel tempo.
Conviene quindi godere della festa, come suggerisce Lorenzo De Medici nel suo “Trionfo di Bacco e Arianna”, un canto appunto carnascialesco: “Donne e giovinetti amanti / viva Bacco e viva Amore! / Ciascun suoni, balli e canti! / Arda di dolcezza il core! / Non fatica, non dolore! / Ciò c’ha esser, convien sia. / Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c’è certezza.“
Un monito , quello di Lorenzo de Medici , che casca a pennello in questi tempi di incertezza, di instabilità, di interrogativi sul futuro, facendo presa sugli animi più allegri.
Penso che oggi il Carnevale stia perdendo il suo vero significato , perchè il “rovesciamento” è già ordinariamente in atto…..
E comunque ben venga questo periodo , se non altro per la gioia dell’infanzia che può vivere qualche giorno in maschera , e per salvaguardare i carnevali storici, come quello di Venezia, uno spettacolo che regala la possibilità di fare un vero viaggio nel tempo.
Certo, di per sè, l’invito alla vita gaudente, a cogliere l’attimo e a non pensare al futuro può essere rischioso, perché, in una società come la nostra, in cui pochi si addossano seriamente delle responsabilità per risolvere i problemi, potremmo trovarci di fronte alla licenza assoluta. Ma appunto il Carnevale è limitato nel breve periodo e allora “cogliamo l’attimo”!
Hai trovato proprio una bella immagine, ma soprattutto, ci hai fornito un’interessantissima ricostruzione storica dell’evento, per me sicuramente istruttiva.
Vien anche da pensare come oggi si sia arrivati ad interpretare anche il carnevale, con modalità e per fini molto differenti da quelli che l’hanno fatto nascere.
Forse è più facile constatare come i tempi siano molto diversi da allora.
Ciao cara Ester, qui col tempo tanto rumore per molto poco….meno male!
Sempre interessanti le notizie che ci lasci, in parte le conoscevo ma le tue sono sempre particolari.
Buon carnevale
Lucia