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Archive for 3 febbraio 2012

Dopo sei giorni di neve su una Torino novella Pietroburgo, il mio sguardo sta imparando a percepire la gamma labile di sfumature del colore bianco e il mio passo si sta trasformando in quello da astronauta attento al punto successivo su cui appoggiare il piede.

E così il mio pensiero si è preso una vacanza. Cioè ha cominciato ad assentarsi dal suo lavoro quotidiano e a tratti automatico, perché impegnato a soffermarsi su inedite forme, su tempi dilatati, su espansi silenzi. Entrando in una dimensione antica, quasi atavica, che tocca interne corde mistiche, quelle che ciascuno di noi custodisce con cura, ma che questo affannato tempo storico spesso non ci permette di ascoltare. Ponendoci infine in contatto con il nucleo più profondo di noi.

In modo lento e inesorabile. Come il ritmo con cui cade la neve.

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