Epoca di decadenza? Forse. Troppi rumori senza più sonorità? Certamente.
E se per ricominciare fosse sufficiente “un poco di silenzio”, come ci suggerisce Ivano Fossati?
Forse, a quel punto, avremmo orecchie per i veri bisogni.
11 gennaio 2012 di espress451
Epoca di decadenza? Forse. Troppi rumori senza più sonorità? Certamente.
E se per ricominciare fosse sufficiente “un poco di silenzio”, come ci suggerisce Ivano Fossati?
Forse, a quel punto, avremmo orecchie per i veri bisogni.
Ester buon giorno, sto scoprendo che abbiamo molti interessi in comune, l’album di Fossati è l’album che negli ultimi tempi ascolto di più, il brano LA NOrMALITA’ sembra scritto per me, l’ho pubblicato nel blog.
Se ti fa piacere questo post l’ho pubblicato nella mia bacheca di fb, mettendo tutti i riferimenti, pensiero che condivido pienamente.
Un saluto Lucia
@ luciabaciocchi
Buongiorno a te, Lucia! Ben hai fatto a postare Giulio.
A presto, Ester.
@ sonia
Mi piace molto la citazione di Chaplin! A proposito di silenzio della natura, io adoro il silenzio che c’è sott’acqua, un silenzio espanso…
A presto, Es.
@ Sergio Baldin
Certo che Fossati non è il primo né l’ultimo a indagare il silenzio, ma coglie con particolari sonorità la necessità urgente di silenzio in questo tempo storico. E avere silenzio intorno tanto semplice non è, caro Sergio, perché in ogni dove c’è un accompagnamento sonoro, o meglio rumoroso!
A presto, Es.
@ lucianaele
Don’t worry, e buon trasloco!
A presto, Es.
@ mbj
Ossimorico oggi… E d’effetto. Es.
Il silenzio è per me molto più loquace delle parole. Mai come in questo periodo ho ricercato momenti di isolamento, di silenzio , un rifugio in cui ritrovare me stessa. La nostra è un’epoca frastornante, destabilizzante, disorientante proprio a causa del continuo rumoreggiare di suoni cacofonici, di parole ridondanti , di toni martellanti che ci distraggono. I giovani sono l’esempio più lampante della ricerca di frastuono con il loro rinchiudersi in discoteche dove la musica non è armonia di suoni ma rimbombo assordante che devasta sensi e anima provocando annullamento di identità.
E’ necessario ritrovare l’assenza di suoni artificiali per auscultare con l’anima le parole del silenzio, come in un notturno placido illuminato dalle stelle, dalla luna e dal “rumore” del venticello tra le fronde degli alberi. Un’ occasione unica per raggiungere l’assoluto.
“Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca”.
[Charlie Chaplin]
Cara Ester, ci sono state voci ben più autorevoli di quella di Ivano Fossati che hanno sottolineato il bisogno di un pò di silenzio.
Ma credo non sia difficile sentire il bisogno di estraniarsi dal frastuono generale e magari pensare un pò alla nostra dimensione spirituale.
Certe volte basterebbe riuscire a spegnere un pò il televisore, ma sembra difficile già quello, che è diventato il companatico per ogni cosa!
Un abbraccio senza parole
Copio il commento lasciato in fb dal mio amico Giulio:
Vorrei dare più voce a coloro che non sono mai ascoltati.Ripulire ogni angolo sporco della nostra politica , ecco che :-quella sonorità eccessiva, diventerebbe armonia.
Giulio Salvatori·
Volevo lasciare un saluto a tutti voi, perchè per qualche giorno scomparirò dal blog.
Causa…..trasloco. Sono nel caos più assoluto.
Comunque buon fine settimana e a presto,
Luciana
Spesso sono più rumorosi determinati silenzi di tutte le urla del mondo.
Il fatto è che sono gli stonati a gridare. Sono quelli che non hanno la -musicalità- del rispetto. Sono un po come quelle macchine che ti passano vicino col volume al massimo, e pensare che sono convinti di ascoltare la musica.E’ il non rispetto della comunità. Ma c’è un grido , secondo me che spacca i timpani:- E’ il silenzio assordante.Il silenzio dell’onestà.Ma attenti però, perché quando la famosa goccia fa riboccare il vaso, è come un mare in tempesta. Io spero di essere fra coloro che , come il vento di tramontana, spazzano via lo sporco da ogni angolo del potere.Il solito Maledetto Toscano