EPIFANIA: Dal greco epifanèia, la “manifestazione di una divinità”. Dal III secolo il mondo cristiano rievoca, con il termine Epifania, le manifestazioni divine (miracoli, segni, visioni) di Gesù. In particolare, tra queste manifestazioni, l’adorazione da parte dei Re Magi, il battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi il termine indica la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Magi (sacerdoti astronomi Persiani) al bambino Gesù.
Secondo il Vangelo di Matteo i Magi (Melchiorre, Gaspare e Baldassarre), guidati in Giudea da una stella, portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come “re dei Giudei”, oro per la regalità, incenso per la divinità, e mirra quale anticipazione della futura sofferenza redentrice di Cristo, e lo adorano.
Anche per gli scrittori il termine “epifania” presenta un’aura di sacralità. In James Joyce, per esempio, identifica un particolare momento di intuizione improvvisa in cui un’esperienza del passato sale alla superficie della mente riportando dettagli ed emozioni, “rivelatori” del vero significato della vita. Illuminazioni insomma, quelle che Marcel Proust, con un’espressione particolarmente felice, chiamò le “intermittenze del cuore”.