Avete presente quella piacevole sensazione di quando si entra nella propria casa e si infilano le pantofole? Con l’immediata impressione che il tempo della velocità resta in sospensione per qualche ora?
E se vi dicessi che quest’anno (scolastico, intendo) succede quando vado a scuola (leggi ” al lavoro”), entrando in una mia classe? Lo so, non ci credete.
Eppure è quello che magicamente accade ogni volta che varco la soglia della quarta A.
Appena entro ed incrocio gli sguardi limpidi di questi studenti che accolgono sorridendo il mio “bonjour”, io non capisco, ma la “sensazione pantofole” si è già impossessata di me. E per quanto io possa essere stanca, tesa, pensierosa, ansiosa, quel gruppo comincia a sortire l’effetto “pantofole”.
Si discute di tutto, affrontando l’alto e il basso del mondo, tra sorrisi e riflessioni, praticando la contaminatio di generi e linguaggi, maneggiando con cura l’ironia e l’emozione di ciascuno. Più volte mi sono chiesta quale fosse l’ingrediente speciale. E ora penso di poter affermare che tale ingrediente sia proprio quel rispetto e quella delicatezza di tutti per ognuno, quell’intelligenza rara che permette di lasciarsi andare sapendo che in nome di quella e della stima reciproca non sarai sopraffatto.
Quando suona la campanella di fine lezione e io sono in quarta A… Lentamente sfilo le “pantofole” e torno nel mondo più lieve.
Complimenti. Quelle “pantofole” sono indubbiamente merito tuo.
@frz40
Grazie. Ma è un clima speciale che si autorigenera gli uni con gli altri.
A presto, Es.
@sonia
Loro sono comunque delle meravigliose “spugne”… Es.
@Raffaele
Sì, sono stata fortunata. In realtà quando questa magia accade il tempo dà l’impressione di fermarsi, aspettandoci…
Buon weekend a te (io in compagnia di una cinquantina di temi da correggere…). Es.
@beautiful41
Hai ragione, c’è molta bellezza in quelle ore, e come diceva Dostoevskij sarà quella a salvare il mondo…
A presto, Es.
@Edoardo
Che bello sapervi “rilassati”! Solo così la poesia trova le sue “stanze”… Es.
Come ti capisco ,cara Es!
Tra l’altro quelle calde babucce della foto sono identiche alle mie , che calzo di notte quando ho freddo, come le nonnine.
Trovare una sintonia così profonda in una classe è un vero dono, una magia, l’unica magia dell’attività dell’insegnante: determinare un riscontro, una sintonia profonda, la vera “communicatio”, la partecipazione di pensieri ed emozioni è lo strumento più potente di crescita intellettuale e morale . Ma queste magie sono dovute alla guida , al magister che illumina le menti. Come fa una certa Es con il suo blog.
Buon week-end!
Penso tu sia stata molto fortunata nell’incontrare quei ragazzi della quarta A.
In circostanze cosi il lavoro diventa piacevole ed il tempo scorre. Ma il merito potrebbe anche essere quasi esclusivamente tuo e della tua personalità. Il rispetto dei tuoi ragazzi ne sarebbe la logica conseguenza.
Ciao e buon W.E.
E’ una magia che si verifica di tanto in tanto senza preavviso quando ci si trova a lavorare o relazionarsi in sintonia con persone il cui animo riflette inconsciamente i valori immortali del rispetto ed armonia.
Quando capita questo miracolo spontaneo ci si sente a casa e ci si rilassa, come in pantofole.
Poichè nessuna istituzione si è mai curata di questi valori per renderli continuativi nel tempo esse di tanto in tanto riaffiorano da sole manifestando tutta la loro bellezza e genuinità.
Sono esperienze affascinanti e bellissime e, in certe condizioni, molto potenti tanto da poter cambiare il mondo intero.
E sono delle magie impagabili dal valore immensamente superiore a tutte le ricchezze materiali della Terra.
Sono appunto delle affascinanti magie!
Complimenti per saper riconoscere le cose importanti della vita!!
A mio parere servirebbe un “contro-post” per esprimere le senzazioni che le ore con lei ci lasciano, in particolare quel senso di “rilassamento” raro da trovare a scuola. Non lo vediamo più come un edificio freddo (nel nostro caso direi troppo caldo) ma come ambiente amichevole dove anche nelle ore di lezione trovano luogo, come dice giustamente lei, sorrisi e riflessioni anche particolari.
UNA PUGNALATA AL CUORE.
L’ effetto pantofole sarà anche piacevole ma la vita è fatta di vivacità non di questa pacata serenità. I veri momenti di gioia e felicità stanno nelle emozioni più forti non nella banale e mediocre tranquillità.
Ci pensi,
Il suo schiavo da thè.
Caro Alberto, tu ben sai che la tua classe è un’altra storia, in cui le emozioni di pancia sono sempre molto forti e questa tua reazione lo dimostra… Vivo momenti di profonda allegria e di vera condivisione con voi, e sai che, come già successo, scriverò ancora di voi. Gli accordi fanno le musiche, rendendole uniche, non più belle. Non c’è una graduatoria nelle cose belle, Alberto, e la vostra bellezza sta nell’essere emozionali. E poi non ho altri schiavi da thè…
Comunque mi piace che un mio studente mi dica: “Ci pensi”, perché vuol dire che la riflessione è ormai parte di te, rendendoti realmente adulto. Very good…
Un abbraccio, Es.
Ribadisco la PUGNALATA AL CUORE di carlo!!
Rosica Mondo, rosica…
Beh, che dire, grazie!
Bellissimo questo post … checché ne dicano i tuoi studenti. 😉
A volte capita questa specie di magia che, secondo me, hai espresso benissimo con l’ “effetto pantofole” ma forse il concetto non è stato ben compreso da quelli che stanno dall’altra parte della cattedra. 🙂
Se non ti dispiace, lo re-bloggherei sul mio blog laprofonline.
Ma certo, cara Marisa, ribloggami. La classe in questione ha capito quanto ho scritto perché quello speciale effetto lo viviamo insieme. E’ nato però con un’altra classe (più piccola e che ho da più tempo) un incidente diplomatico, di cui avrai letto alcuni effetti specie nei maschietti, peraltro molto affettuosi nei miei confronti. Per non parlare del mio arrivo a scuola… Come se il voler bene e lo star bene potesse avvenire in modo esclusivo. Semmai avviene in modo diverso. E infatti ho nella testa un post per loro, con cui vivo però sensazioni diverse dalle “pantofole”.
Un abbraccio, Ester.
Ah, ok, adesso ho capito. Ma, guarda, è difficile per loro capire che ogni classe (se non ogni singolo allievo) è un mondo a parte e che noi riusciamo ad apprezzare anche le piccole sfaccettature che magari loro non colgono, per l’inesperienza o per il fatto stesso di stare dall’altra parte.
Aspetto l’altro post … per par condicio è giusto così.
A presto.
P.S. Ho ribloggato il tuo post. Grazie!
Con tutto il rispetto per te e per i tuoi studenti mi permetto di intrufolarmi nella conversazione notando e facendo notare che l’argomento del tuo articolo sulle “pantofole” è diverso dall’argomento “emozioni forti” di alcuni studenti.
La loro natura mi sembra diversa e quindi non paragonabile.
Per fare un esempio Giuseppe Garibaldi dava tutta l’impressione di avere un “effetto pantofole” con i suoi “Mille”. Essi, poi, nelle loro manifestazioni ed azioni procuravano o suscitavano fortissime emozioni.
E casi simili, di persone che, accomunate da una particolare sintonia di propositi e sentimenti, partono alla conquista del mondo, ce ne sono tantissimi.
Buon Natale!
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Un grazie a Marisa Moles che ci ha segnalato questo articolo, che è stato un gran piacere leggere 🙂
@ Diemme
Benvenuta su “espress451”!
@ marisamoles
Il post per la terza arriverà… E ci sarà da ridere per l’argomento!
A presto, Es.
@ beautiful41
In realtà ci sono due fazioni opposte, ovvero due classi con cui le situazioni e le emozioni sono diverse, e questo la dice lunga sulla teoria dei gruppi… Perciò tu hai letto commenti delle due opposte fazioni, la quarta effetto “pantofole” e la terza “emozioni di pancia”. Per non parlare dell’altra quarta, che per ora è rimasta defilata e so/sanno il perché… Ma ad ogni classe il suo post, e anche voi “viaggiatori” capirete meglio… Oltre alle lezioni, nelle e con le classi c’è molto di più, c’è la personalità di ciascuno e un viaggio in divenire.
A presto, Es.