“Molto spesso non siamo affatto noi a scegliere le nostre letture, i nostri dischi o i nostri amori, ma sono gli accadimenti stessi che vengono a noi in un particolare momento, e quello sarà l’attimo perfetto, facilissimo e inevitabile: sentiremo un richiamo e non potremo far altro che obbedire.“
Pier Vittorio Tondelli, da “Fenomenologia dell’abbandono”, in “L’Abbandono. Racconti dagli anni Ottanta”.
Leggendo le parole di Tondelli , mi viene in mente quanto capitò a Francesco Petrarca,quando , salito con il fratello al monte Ventoso, aprì casualmente le Confessioni di S. Agostino e vi lesse parole riguardanti l’insensatezza dell’uomo che trascura se stesso, alle prese con l’osservazione delle bellezze esterne. Un momento di folgorazione, parole che per caso lo portano a scoprire la propria interiorità.
Ha ragione Tondelli; non siamo mai noi a scegliere! Le cose ci capitano perchè deve essere così.
Bello questo richiamo a Petrarca e a quelle pagine di Sant’Agostino che “casualmente” sono lì per lui…
Un abbraccio, Ester.