farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere“.
Gianni Rodari, da “Il mago di Natale”.
Inevitabilmente quando pian piano il Natale si avvicina , l’atmosfera cambia, nonostante tutto, nonostante la crisi, nonostante le super restrizioni.S’insinua nel cuore il desiderio di calde atmosfere, di focolare, di fuoco che scoppietta nel caminetto acceso, mentre fuori ,là dove crescono gli abeti ,scende la morbida neve.
Maestoso , alto ed elegante l’abete -soprattutto l’abete bianco- , è oggetto di addobbo nei giorni di dicembre in quasi tutti i paesi europei . M. Corona definisce l’abete bianco un grande saggio che appiana tutte le controversie del bosco sul quale regna, esercitando l’autorità senza arroganza ; è un grande giudice di pace che dispone di grande sensibilità.
Speriamo che l’Europa rinasca sotto il segno dell’abete.
Mi piace moltissimo osservare gli addobbi degli alberi nei giardini delle casette fuori città , che di sera con le intermittenze luminose regalano notturni specialissimi, ancor più se rifratte dai cristalli dei fiocchi di neve. Buoni preparativi a tutti.
Sarebbe proprio bello… in fondo in città manca l’aria e un vento fresco, dal sapor di resina, aprirebbe i polmoni e i cuori
un sorriso 🙂
@ marinz
Quel “vento vero / impigliato tra i rami” mi ha proprio stordito con la sua resina…
A presto, Es.
@ mbj
Cosa ti avevo detto? “Sapevo” che questi versi di Rodari facevano parte del tuo Natale…
A presto, Es.
@ luciabaciocchi
Chissà perché, cara Lucia, certi versi di Rodari, semplici e profondissimi, non vengono dati ai bambini come materiale di “lavoro” all’ingresso della scuola elementare… Avrà a che fare con la scuola delle tre I, inglese-internet-impresa?
Un abbraccio, Es.
@ sonia
Bella l’idea di un’Europa “abetiana”, giusta e non arrogante. Es.
Questo scritto di Rodari ha il sapore del natale, proprio quello che piace a me 🙂
Gianno Rodari, mi porta indietro nel tempo, nella mia fanciullezza. Versi semplici, ma pieni di grandi valori.
Un saluto
quanto è bello rifugiarsi tra le tue parole Es, dopo un periodo stancante, e leggere anche qui che il natale è vicino..vicino per ristorare i cuori di chi studia e lavora per almeno tre giorni: il giorno in cui facciamo nascere in casa una albero variopinto, il giorno in cui compariranno regali sotto di esso, nonostante la crisi, ed il giorno che darà il benvenuto al nuovo anno con mille cin cin e tanti sorrisi.
Cara Elena, che bello essere un rifugio… Come sempre mi lasci a corto di parole, ma non di un forte abbraccio. Es.
Anche questo Natale lo trascorrerò in una cabina di guida del treno, tutto il giorno e solo. Come gli altri anni, del resto. La magia del Natale purtroppo l’ho persa con l’età adulta, peccato.
Ciao
Di Rodari ricordo ancora Le favole al telefono,ero bimbo e le adoravo.
Grazie a te e al treno che guidi, caro Raffaele, ci saranno persone che raggiungeranno i loro cari. E’ vero che paghi questo con il tuo particolare Natale, però nessuno ti può togliere le tue favole al telefono… Ti consiglio il libro di Bjornn Larsson “Il porto dei sogni incrociati” e scoprirai le tue affinità col protagonista Marcel, comandante di una nave che tocca vari porti permettendo l’incrocio di alcune persone…
Un abbraccio, Ester.
Grazie, seguirò il consiglio.
Ciao, Raf