“Chiediamo sacrifici a tutte le componenti del Paese. Non fare questi sacrifici, significa farne ben più gravi tra poche settimane, se non tra pochi giorni.” – Mario Monti
“Il compromesso non è altro che il sacrificio di una cosa buona o giusta fatto nella speranza di conservarne un’altra; tuttavia troppo spesso si finisce per perderle entrambe.” – Tryon Edwards
Do fiducia a Monti, pare non ci siano alternative. Ma aspetto migliorie e aggiustamenti
Continuo a dire……speriamo bene!
Perchè siamo sull’orlo del baratro….
Ti auguro una buona giornata.
Un sorriso,
Luciana
Sarebbe una beffa assai tremenda se si avverasse la previsione di Edwards anche nel nostro caso, vien quasi da pensare che tanto vale buttarci subito su quel burrone il cui orlo ci vien fatto ora vedere e indicato come spauracchio!
Però è una sequenza che inquieta e non solo quella delle parole delle frasi citate, ma la sensazione di imminenza disastrosa che ci vien fatta percepire.
Che facciamo, disperiamo oppure manteniamo i nervi saldi ancora?
Ciao cara Ester, se vai a vedere il mio ultimo post, sei citata pure tu.
@ Sergio Baldin
Grazie per avermi inclusa nel tour, caro Sergio. Di solito ho i nervi alquanto saldi, ma se leggi il “carteggio” tra me, Sonia e Marisa inizierai a dubitarne. Per quanto riguarda i sacrifici ho l’impressione che non tutte le “pillole” necessarie siano ancora state somministrate. Purtroppo.
Un abbraccio, Ester.
@ Raffaele
Come sempre Don Raffaè sei preparato in tutte le materie… E’ vero che l’altro dipinto caravaggesco avrebbe reso meglio la voglia di lottare della vittima sacrificale, ma ho scelto questo perché la mano non ha ancora deciso dove affondare il coltello dando all’intera scena un’aura di incertezza, che è quella che stiamo vivendo. Con la sensazione che il colpo di grazia sia la seconda tranche di provvedimenti…
A presto, Ester.
“Sacrificio” è diventata la parola chiave di questi giorni .
Nella nostra sfera laica il vocabolo mantiene il carattere sacro ed irrazionale originario, in quanto l’atto del sacrificare presume il dare molto senza aspettarsi altrettanto in cambio, anzi poco. Oggi ci risulta difficile sacrificarci perchè da tempo nella società del benessere si è perso di vista il concetto della rinuncia, che nelle precedenti generazioni è stato il fondamento dell’educazione di impronta soprattutto contadina , che ha plasmato persone forti ed altruiste. Ritornare ad un tipo di vita severo che impone drastiche rinunce dopo anni di sprechi rimane logicamente traumatico, ancor più traumatico perchè non abbiamo nessuna garanzia che lacrime e sangue comportino risultati effettivi. Temo , come ho già detto, che l’economia con nuove tasse si blocchi ancora di più.
Cara Es , queste non sono per nulla belle giornate.
Interessante il confronto fra le due citazioni, speriamo che Monti abbia ragione..
Un saluto
Lucia
Cara Ester, è interessante l’accostamento che ci hai proposto. Il Caravaggio dipinse 2 tele diverse del sacrificio di Isacco, nell’ altra però si vede Isacco che non ci sta a farsi uccidere e tenta di resistere, così come faranno i pensionati ed i lavoratori dipendenti dopo questa manovra.. 🙂
Ciao
C’è qualcosa di subdolo nella parola “sacrificio”. Un qualcosa che ti entra nella mente e ti fa sentire il peso del mondo intero sopra le tue spalle.
Come se il non essere pronti a versare lacrime e sangue ti faccia sentire meno patriottico.
I sacrifici si fanno con lo scopo di vedere un futuro prossimo venturo assai migliore di quanto sia appena passato ma sinceramente sacrificarmi per coloro che sino ad ora non hanno fatto nulla se non chiederci solo sacrifici proprio non mi va e nonostante questo, ho a cuore l’Italia.
Marco.
Benvenuto sul mio “treno”, mbj. Il tuo gravatar è davvero simpatico e furbetto… D’accordo con te sulla tua acuta osservazione sul “sottotraccia” inconscio che porta con sé la parola “sacrificio”, facendoci sentire comunque in colpa.
A presto, Es.