Che possa essere un reale tempo di attesa e non di fretta. Un tempo in cui far decantare i pensieri dentro di sé.
In quella cantina privilegiata che diventa ciascuno di noi quando pone orecchio al bambino che ancora è.
E che apre, con curiosa frenesia e delicata tenerezza, le caselle del suo calendario d’avvento.
Ritrovando, almeno in parte, le tessere del proprio cammino.
Buon giorno Ester, iniziare la giornata leggendo queste righe mi predispone bene, ci inviti alla lentezza, alla riflessione a ritrovare se stessi, cosa non facile visto i ritmi frenetici che la vita ci obbliga a seguire, mi riprometto di provarci..
Mi complimento per l’immagine, delicata e retrò, mi ha riportata indietro negli anni.
Con amicizia
Lucia
@ luciabaciocchi
Amo i momenti lenti, forse perché sempre più rari…
A presto, Es.
@ lucianaele
Buon dicembre anche a te, Luciana! Es.
@ marinz
Grazie, Marinz! Un sorriso a te. Es.
@ sonia
Quei momenti magici… Un seme dentro di noi, da coltivare comunque e nonostante.
A presto, Es.
Buon giornata e buon inizio di dicembre…..
Luciana
mi ricordo da piccolo che ogni mattina era una festa vedere chi si celava dietro quel numerino… e l’attesa crescente per quella doppia casella centrale, perchè il 24 era doppio, in cui si celava la Natività 🙂
Ma come lo descrivi tu in questo post, è bellissimo!!! Mi piace associare il decantare del vino, il ritornare bambino, l’attesa (che vince sulla frenesia) e “ritrovare le tessere del proprio cammino
un sorriso 🙂
Questo richiamo al calendario dell’avvento mi riporta a quei magici momenti dell’infanzia quando l’apertura delle tessere quotidiane era un momento di felice curiosità. Come rimpiango l’età dell’inconsapevolezza , dell’ingenuità, in cui il Natale preservava sempre e comunque quella dimensione di festa, di gioia, di calore domestico, di giornate trascorse a giocare sotto la neve.
L’attesa del Natale attualmente è vissuta all’insegna della frenesia consumistica, e , tantopiù in momenti di austerity, diventa occasione unica per il commercio in perdita.Mai come quest’anno, con la pesantissima imminente manovra economica, invece , dovrebbe essere occasione di rivalutazione del vero significato dell’Avvento e di un esame di coscienza collettivo.
E comunque diamo spazio al bambino che c’è in noi, solo così potremo effettivamente godere della festa.