CENSIMENTO: dal verbo latino “censere”, “valutare”, indica la rilevazione svolta per accertare il numero, le caratteristiche strutturali e la distribuzione territoriale delle unità di una popolazione. Il censimento e la sua periodicità (di solito decennale) è disposto per legge dallo Stato.
In Italia il primo censimento ufficiale risale al 1861, subito dopo l’Unità d’Italia. Non ci sono stati gli accertamenti del 1891 per le difficoltà finanziarie del Paese, e del 1941 a causa della guerra. Dal 1926 a occuparsi dei censimenti è l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica. Quello in corso è il 15° Censimento generale della popolazione e degli abitazioni.
Le prime indagini sulla popolazione risalgono al 3800 a.C. con i Sumeri. Nell’antica Roma i censimenti servivano anche per valutare la classe sociale di appartenenza e le conseguenti tasse dovute. Con l’avvento dell’impero i censimenti vennero estesi alle province conquistate.
Come non ricordare il “censimento di Betlemme” ordinato dall’imperatore Augusto tra il 28 a.C. e il 14 a. C., durante il quale nacque Gesù Cristo?