“Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano.” – Alberto Moravia, da “Ho visto morire il Sud” (in “L’Espresso”, 7 dicembre 1980).
Parole scritte poco meno di trent’anni fa, quando l’Italia del Sud si aprì in Irpinia inghiottendo 3000 persone e devastando un intero territorio.
Eppure sono parole diventate tristemente atemporali. Anche in questi giorni in cui il nostro territorio continua ad avere l’acqua alla gola.
E quando succede al Sud sembra tutto più vulnerabile, perché appare, purtroppo, un po’ più lontano da tutto. Anche dal nostro comune sentire.