L’ideogramma cinese che indica la parola “crisi”, “wei-ji”, è composto da due segni: il primo indica un problema o un pericolo mentre il secondo l’opportunità.
Quindi per la cultura cinese la “crisi” racconta la possibilità di migliorarsi nei momenti negativi della vita e del lavoro, mentre per noi occidentali “crisi” è parola negativa, anche nella sua etimologia greca, “separare”.
In effetti nei nostri modi di dire, “sono in crisi d’identità”, “io e mio marito siamo in crisi”, “la crisi finanziaria ci costringe a provvedimenti d’urgenza”, “è vera crisi, rischiamo di non uscirne”, non vi è il minimo sentore di “opportunità”.
E se invece nella “separazione” adombrata dalla parola “crisi” iniziassimo a considerare la possibilità di un nuovo inizio? Di un cammino che devia, con un cambio di passo, per scoprire nuove strade potendo così accedere ad insoliti punti di vista, a paesaggi del tutto inediti?
Lo fece notare John Fitzgerald Kennedy in un discorso a Indianapolis il 12 aprile 1959. Diciotto mesi più tardi divenne il 35° Presidente degli Stati Uniti.
E’ dura, ma proviamoci.
Ciao Ester, io credo che il nostro comune intendere solo in negativo il concetto di crisi sia anche frutto di una lungimiranza che ormai è venuta meno, in una società che consuma voracemente l’oggi, con solo qualche sbirciata indietro e gli occhi troppo spesso chiusi al futuro.
Ma anche per l’abitudine di dar enfasi al negativo, adombrando così sistematicamente anche le componenti di positività che tutti i frangenti, anche i più avvilenti, portano con se.
Per stare all’attualità, alla svolta politica, una delle cose che fin d’ora si possono cogliere come opportunità positiva, sono il calo dei toni, il clima, pur nell’attesa, di maggior apertura a soluzioni fino a ieri accanitamente osteggiate, se non da una, certamente dall’altra parte.
Finiranno magari per fregarmi di brutto sulla pensione, proprio ora che ci sto arrivando, ma non per questo mi sembra di dover già perdere speranza che possa prevalere anche il senso di cogliere le opportunità.
Felice giornata a te, qui c’è anche un bel sole, alla faccia della nebbia prevista!
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
[Albert Einstein]
😉
Benvenuta nel nostro blog Vongole&Merluzzi!! 🙂
Anche nello sport “quando uno va in crisi” indica che il motore si è inceppato ma entra in gioco una “forza supplettiva” che è la forza mentale. Molte volte questo fa superare il momento altre volte aiuta cmq a “limitare i danni”… ma da questo “momento” nasce la consapevolezza e la forza per superare futuri momenti
Credo che la crisi debba essere vista come un momento di riflessione e di crescita e non come un momento per scelte drastiche che molte volte sono più deficitarie che risollevanti
condivido anche il pensiero di JFK perchè se non si riesce a “superare” meglio esplorare altri terreni
un sorriso 🙂
Il concetto di “crisi” ha molti significati , è un termine polisemico , che si usa in psicologia, in filosofia, in politica, in economia etc…
Penso che oggi la crisi finanziaria permetta l’uso indiscriminato del vocabolo in tutti gli ambiti , al punto da determinare un’interpretazione imprecisa del concetto.
Di sicuro “crisi” implica un qualcosa di gigantesco, un’alterazione di equilibri così profonda da far saltare i meccanismi di funzionamento di una società intera. Di sicuro i Cinesi sono responsabili di questa situazione e ne stanno traendo vantaggi abnormi.
@ sonia
Cara Sonia, il popolo giallo ci insegna il significato profondo che può assumere la parola “crisi”. Ma non possiamo scordare che “opportunità” non può non tener conto dei diritti fondamentali dell’uomo, e laggiù spesso appaiono un di più…
Ester.
@ marinz
Già, riflettere. E far decantare. Senza però dimenticare troppo il vino a riposo, altrimenti il momento opportuno passa…
A presto, Es.
@ fishcanfly
E’ il tuo stesso nome, caro fishcanfly, che racconta di opportunità impensabili…
A presto, Es.
@ Sergio Baldin
Tu sì Sergio che sei sintonizzato sull’ “opportunità”, ponendo al bando pensione e nebbia in un colpo solo! Complimenti e felice serata. Ester.
L’ideogramma cinese riflette alla perfezione il significato di crisi che può essere dovuta a sconvolgimenti sociali, guerre, drammi e tragedie che accompagnano il percorso dell’uomo.
Solo chi ha conosciuto la povertà estrema, o il fondo della sua condizione, riesce a trovare la forza, lo sprone e le risorse per raggiungere le grandi vette.
Aristotele Onassis, dopo aver perso la propria famiglia ed i propri beni, e salvatosi la vita gettandosi in acqua a Smirne, andò da emigrante in Argentina ove da zero iniziò la costruzione di un impero.
E tanti altri come lui.
E’ l’insegnamento antico ed immortale della rinascita di una nuova vita dalle ceneri della propria morte trasmessoci con il mito-storia dell’Araba Fenice.
Il vero nemico di qualsiasi crisi è la paura.
Solo guardando avanti, con la Ragione, essa può essere sconfitta.
Complimenti per l’importanza e l’attualità del tema di oggi!!
Interessante il tuo riferimento ad Onassis che ben interpreta il senso doppio della “crisi”. Grazie a te, beautiful41.
A presto, Es.
Gli stessi grafici economici ci raccontano sempre la stessa storia, ossia di come la crisi sia un momento fisiologico nella storia dell’umanità, e, penso, nella storia di ogni uomo.
è la lezione dello yin e dello yang, o ancora dell’armonia degli opposti (Eraclito)..Un quadro generale di insieme ci indica come culture anche distanti nel tempo abbiano individuato un dialogo tra i poli dell’esistenza.
Noi siamo il fulcro.
😉
Mi piace l’immagine di noi umani quale fulcro tra i poli dell’esistenza. Come sempre lordbad, un po’ vongole e un po’ merluzzi…
Ti aspetto per nuove condivisioni. Es.
Fishcanfly ha toccato il punto nevralgico della nostra crisi: l’assenza di volontà di lottare , che , poi è anche la causa della crisi e della sua stessa stagnazione,
Ciao, buona giornata.
Della serie: i Cinesi hanno sempre qualcosa da insegnarci. 🙂
Anche i nostri commercianti, ad esempio, dovrebbero imparare da loro: mi chiedo, infatti, come mai una sciarpa che ho comprato in un negozio italiano a 40 euro era esposta nella vetrina di un negozio cinese un po’ più in là (peccato non averlo visto prima 😦 ) a 10 euro.
Scusa la divagazione poco seria ma in questi tempi di … crisi, questo non è un dettaglio.
Un abbraccio.
Non solo in cinese ” crisi ” ha significato di opportunità di cambiamento.
Crisi = lat. CRISIS dal gr. KRÌSIS, che tiene a KRÌNÕ separo, e fig. decido (…) Crisi significa scelta, Momento che separa una maniera di essere diversa da altra precedente, o anche Piega decisiva che prende un affare.
Kairos (καιρός) è una parola che nell’antica Grecia significava “momento giusto o opportuno” o “tempo di Dio”. Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, kronos e kairos. Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale la seconda significa ” un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade.
La crisi spinge inevitabilmente al cambiamento, il cambiamento si ottiene solo con la scelta di cambiare. Cambiare indica altri punti di vista, altre strade,anche strade magari già percorse nel passato. Cambiare per riappropriarci di modelli di vita più a misura di umanità dettati da valori che non siano vuote parole ma fatti.
Del resto in ogni crisi, come ci insegna il passato, c’è il germe dell’Evoluzione.
E secondo me già possiamo trovarne, basta guardare oltre il nostro giardino.
Love
L
Parole sante, cara laurin42 ” valori che non siano vuote parole ma fatti”.
Una bella analisi del concetto di crisi.
Ciao. S.
A Marisa Moles.
Quanto da te raccontato è solo un piccolissimo esempio di una prassi generale italiana ormai ben consolidata dei prezzi “fai da te” nella quale i prezzi al pubblico possono arrivare anche al 1000% del costo del prodotto finito.
Nei Paesi europei che noi citiamo, a parole, sempre ad esempio, i prezzi sono controllati e stabiliti secondo “fasce”.
Cioè il prezzo dei prodotti o servizi al pubblico, nel negozio o esercizio, deve sempre stare dentro questa “fascia” che in genere oscilla tra il 10% ed il 40″ del prezzo di fattura pagato dal negoziante o esercente.
I prezzi dei cinesi non possono essere uguagliati dai loro concorrenti italiani a causa dell’enorme divario dello standard di vita, come sappiamo.
Ma non sembra neanche giusto che il cittadino venga letteralmente derubato da una politica di prezzi “fai da te”.
Sei arruolata pertanto fra i Cittadini della Terra, i Rivoluzionari del Terzo Millennio, e, se vuoi, puoi organizzare nella tua città una manifestazione pacifica e allegra aperta a tutti che, per lo meno nell’auspicio del pensiero, si terrà il giorno del Solstizio Invernale del 22 Dicembre in tutte le città del mondo ove arriva questa voce di internet, allo scopo di mettere fine a questa e ad altre follie che conosciamo.
Noi siamo i Cittadini della Terra e sappiamo decidere per il nostro destino.
Ti ringrazio dell’attenzione.
Se vuoi passa parola.
A presto