“Quanto tempo è passato da quel giorno d’autunno
di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno;
tra sessioni d’esami, giorni persi in pigrizia,
giovanili ciarpami, arrivò la notizia
Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto
sapere a brutto grugno: “Che” Guevara era morto
In quel giorno d’ottobre, in terra boliviana,
era tradito e perso Ernesto “Che” Guevara
Si offuscarono i libri, si rabbuiò la stanza,
perché con lui era morta la nostra speranza
Erano gli anni fatati di miti cantati e di contestazioni
Erano i giorni passati a discutere e a tessere le belle illusioni
“Che” Guevara era morto
ma ognuno lo credeva
che con noi il suo pensiero
nel mondo rimaneva“.
Francesco Guccini, da “Che Guevara”.