Era il 30 settembre 1955 quando si interrompeva tragicamente, a soli 24 anni, la vita di James Dean. In un incidente sulla sua Porsche 550 Spyder con cui doveva partecipare ad una gara automobilistica.
Proprio come quella tragica corsa di auto girata su pellicola qualche mese prima, nel film “Gioventù bruciata”, con cui Dean divenne un’icona culturale recitando il ruolo del ribelle adolescente Jim Stark. Un titolo che divenne presto un modo di dire per “i giovani ribelli senza una causa”.
Ma sono le stesse, profetiche, parole di James Dean a raccontare la sua fulminea parabola umana: “Credo ci sia una sola forma di grandezza per l’uomo. Se un uomo può colmare il vuoto tra la vita e la morte. Voglio dire, se riesce a vivere anche dopo che è morto, allora forse quello era un grand’uomo. Per me l’unico successo, l’unica grandezza, è l’immortalità.“
Hai avuto successo, James. Purtroppo.
Mi chiedo quale sarebbe stata la sua storia se non fosse morto. Magari non sarebbe diventato un’ icona perchè avrebbe fatto altri film con altri ruoli utili a distogliere lo sguardo, magari… E addio all’immortalità
Bella riflessione, scritta bene. Viene voglia di affidarti un mio “coccodrillo”. Ma fallo così, senza retorica e con partecipazione. [La consegna è prevista per il 2094, prenditela comoda]
L’attore è il mito di un’intera generazione del dopoguerra che identifica in lui il desiderio di ribellione esternata da comporatmenti irrazionali ,illegali, contro le convenzioni del mondo adulto che in un periodo di ricostruzione viene vissuto come privazione di libertà.
Anche adesso molta gioventù si brucia con comportamenti autolesivi : la droga ,l’alcool, le gare insensate , tutte sfide con la morte che diventa il fine della loro esistenza. Che cosa è cambiato? Lo scenario storico: dall’ansia di ricostruzione siamo passati all’ansia dell’incertezza e della precarietà. La ribellione oggi identifica la fragilità psicologica dei ragazzi in un mondo che non soddisfa le loro richieste.
Il risultato è sempre letale.
La ricerca dell’Assoluto è realizzata per assurdo dall’incontro con la morte che dona l’immortalità.