“Restano nella memoria i crostacei mangiati crudi con il succo dei limoni dei pescatori di Gallipoli; il sole e l’estate; i campi mietuti, gli uliveti e i muri di pietre grigie che delimitavano i confini delle masserie che, intorno, avevano grandi spazi. […] Le torri di guardia lungo quel mare profondamente azzurro mi facevano sognare che in qualcuna sarebbe stato bellissimo passare un’estate. Ma anche tutta la vita, che non sarebbe stata dura con quel mare davanti, con quel retroterra di frumenti ed ulivi. Lì con un centinaio di libri, un bell’orto, un piccolo frutteto con aranci e mandarini.”
Mario Rigoni Stern, da “Stagioni”.
Rigoni Stern è un autore che ..fa parte di me ,cara Es.
Penso tu intenda il motivo con facilità.I suoi scritti rispecchiano la mia anima agreste, il contatto e l’amore per la natura ,per qualsiasi paesaggio sereno , pieno di vita animale e vegetale.
In questi luoghi ben presto si dimentica il fragorio e il logorio della vita contemporanea che ci rende letteralmente schiavi di un sistema che annulla la dimensione più vera dell’uomo.
Tornare in città significa ostacolare la parte genuina dell’uomo, la parte collegata all’intero cosmo. Eppure …asi’ està. Ma per fortuna il ritorno è ancora lontano , lontano…vero?..
E’ molto, molto lontano… Solo così “prendiamo in giro” il tempo che ci rincorre… A presto, Es.