“Restano nella memoria i crostacei mangiati crudi con il succo dei limoni dei pescatori di Gallipoli; il sole e l’estate; i campi mietuti, gli uliveti e i muri di pietre grigie che delimitavano i confini delle masserie che, intorno, avevano grandi spazi. […] Le torri di guardia lungo quel mare profondamente azzurro mi facevano sognare che in qualcuna sarebbe stato bellissimo passare un’estate. Ma anche tutta la vita, che non sarebbe stata dura con quel mare davanti, con quel retroterra di frumenti ed ulivi. Lì con un centinaio di libri, un bell’orto, un piccolo frutteto con aranci e mandarini.”
Mario Rigoni Stern, da “Stagioni”.