Il più importante premio italiano di narrativa nasce nel 1947 nel salotto letterario di Goffredo e Maria Bellonci, dove si riunivano gli “Amici della Domenica”, gli addetti ai lavori che votavano i libri finalisti, come succede ancora oggi. Il Premio fu sponsorizzato fin dagli inizi dall’industriale Guido Alberti, amico dei coniugi Bellonci e proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, di cui il Premio porta il nome.
Primo vincitore fu Ennio Flaiano con “Tempo di uccidere”, l’ultimo, lo scorso anno, Antonio Pennacchi con “Canale Mussolini”. Tra i vincitori ci furono Pavese con “La bella estate”, Soldati con “Lettere da Capri”, Morante con “L’isola di Arturo”, Tomasi di Lampedusa con “Il gattopardo”, Cassola con “La ragazza di Bube”, Primo Levi con “La chiave a stella”, Eco con “Il nome della rosa”, solo per citarne alcuni.
Il Premio viene assegnato ad uno dei cinque finalisti il primo giovedì di luglio nel suggestivo contesto del Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Al vincitore un assegno simbolico di cinquemila euro e una bottiglia di Liquore Strega. Ma il vero premio è la potente spinta alle vendite per il prestigio che lo Strega conferisce al libro vincitore. Come recitava lo slogan pubblicitario del liquore “giallo”, “il primo sorso affascina, il secondo strega”.
Tra i libri con il “bollino giallo” ho prediletto Pavese, La bella estate e Levi, La chiave a stella , due libri assai differenti , assolutamente da conoscere anche come omaggio alla nostra amata terra.
In particolare consiglierei la lettura di La bella estate che ho apprezzato per il realismo narrativo dell’autore che riesce a fondere con elementi mitici della sua terra.
Buona lettura.
Ottimi i tuoi consigli di lettura! Segnalo a te e agli altri “viaggiatori” l’uscita da domani, il venerdì, con “Il Sole 24 ore” di un libro vincitore Strega. Si comincia con “Il gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, storia che resta nel nostro immaginario anche per la splendida versione cinematografica di Luchino Visconti. A presto, Es.