Ci siamo ragazzi! La “notte prima degli esami” è ormai alle spalle. Tutte le ansie sono con voi, per mano e a braccetto. Tutte le conoscenze e i metodi acquisiti in anni di studio sembrano non rispondere all’appello. E mentre si fa ingresso nella propria scuola, quella di sempre, essa appare improvvisamente sconosciuta, distante, davvero istituzionale. I compagni li vedi e non li vedi, le gambe sembrano di gesso, i vocabolari di marmo, e la corsa per il “banco giusto” è il primo step che consideriamo indispensabile.
E poi tutto rotolerà come una pallina lungo un piano inclinato, in modo inevitabile ma più dolce del previsto. Richiesta documenti, distribuzione fogli, ultime raccomandazioni, ancora l’ansia che sale (“ma ci sarà un tema che potrò affrontare?”), prime certezze che si affacciano (“ma ho sempre scritto in modo sufficiente, non è ancora matematica, è un tema!”), e infine prende la scena la serena consapevolezza di chi sente di aver svolto compiutamente la propria preparazione.
Si sente vociferare nei corridoi, rumore delle fotocopiatrici al nastro di partenza, i prof hanno saputo le tracce del Ministero. Chissà… Chissà se è uscito il tema che rimbalzava in “rete”, chissà se la scelta è caduta sull’autore che la prof sentiva, chissà se c’è il mio argomento preferito, chissà…
Arrivano le tracce, ci siamo, ci sarà qualcosa anche per me… E si comincia, entrando in quelle sei ore che sembrano dapprima infinite e poi cortissime: la lettura dei documenti, la scelta, la scaletta, la scrittura, il titolo, l’ortografia, la bella copia, l’ultima lettura… e poi… e poi consegno.
Le ore sono sfilate via come quelle degli appuntamenti importanti, con le lancette che sembrano girare più veloci, i quadranti che si liquefanno, come ci ha insegnato Dalì coi suoi orologi “molli”. E quello che rimarrà di questa “storica” giornata sarà il titolo che l’artista diede ai suoi disfatti orologi, “La persistenza della memoria”.
Già, traccia mnestica indelebile quella del primo giorno di “maturità”, tema di italiano.
Esami di Stato al via!
21 giugno 2011 di espress451
E chi può dimenticare il nodo in gola, la sensazione di timore e tremore che si insinua nelle viscere le ultime ore prima degli esami? Credo che la maturità sia un appuntamento indelebile per tutti, un segno profondo che appunto segna la fine di un ciclo dell’esistenza e l’aprirsi di una nuova fase.
Improvvisamente si percepirà di avere oltrepassato il muro di fuoco e ci si sentirà capaci di affrontare questa esistenza con consapevolezza e passione .
Buona seconda notte degli esami!
Teneri sempre i “cuccioli” d’uomo di fronte alle prime prove pubbliche… E quanto insegnano i loro trasparenti sguardi da coniglietti spauriti, senza quel cinismo tanto diffuso nelle età più adulte… A presto, Es.