Gioia frammista a malinconia. Aria di cose disfatte, di valigie da preparare. Voglio portarmi tutto, come sempre quando preparo le valigie. Ma solo la memoria riesce in questo compito…
Come non portare nella mia valigia le parole dello studente-occhi di mare che, al mio ingresso in classe con occhiali scuri, quasi rimproverandomi mi disse: “Ma prof, io vengo a scuola e voglio vedere i suoi occhi”, e poi più dolce: “Perché lì dentro accadono cose e si vedono tutte.” E come non pensare a chi mi chiedeva una mattina sì e l’altra anche: “Prof, quante ore ha dormito?”, tenendo affettuosamente sotto controllo il mio livello di benessere? E che dire del club delle “mangia-libri” con cui ho condiviso i banchetti di carta stampata e le abbuffate che abbiamo fatto di storie? E i vostri sguardi che stupiti hanno accompagnato bocche che sono diventate “ohhh!” di fronte ad una nuova scoperta di parola-pensiero? E i ragazzi di “seconda”, i “piccolini”, che ho visto sgusciare dai morbidi e rotondi tratti di bambini per mostrare i tratti più affilati e nervosi dell’adolescenza, facendo intuire le giovani donne e i giovani uomini che tra poco saranno? E la condivisione con la “quinta” di alcuni “timoni” per l’esistenza, come il pensiero di Lucrezio o di Leopardi o di Pirandello? E come non ricordarmi dell’autentico interesse che ha provato la “terza” scoprendo che il poeta latino Catullo cantò il suo amore per Lesbia con versi bellissimi, raccontando le emozioni che tutti in ogni tempo abbiamo vissuto / viviamo / vivremo intorno a questo ineffabile mistero? “Vivamus, mea Lesbia, atque amemus …”. E i 150 anni dell’Unità d’Italia che con la “seconda” abbiamo ripercorso attraverso il libro di Fruttero e Gramellini , sentendo vive e pulsanti le radici del passato di ciascuno di noi? E quanti eventi d’attualità abbiamo commentato rendendo la classe una vera koinè culturale?
E poi qualcuno, lo studente-sguardo lontano, pochi giorni fa, mentre eravamo in aula computer lavorando sulle tesine, mi ha affettuosamente ricordato che esattamente un anno fa, nello stesso luogo, lui e un suo compagno mi chiedevano se fosse possibile “avermi” come prof per la “quinta” perché loro “perdevano” la loro docente (i tagli Gelmini…). E’ vero, successe là, e io che non decido nulla ebbi proprio quella classe e altre due, la mia “testa”, il mio “cuore” e la mia “pancia” di quest’anno. Un “corpo” che ho abitato con gioioso benessere e profonda leggerezza…
Buone vacanze a tutti voi! Che l’estate si faccia densa di ricordi per la vostra “valigia”…
11 giugno, ultimo giorno di scuola
10 giugno 2011 di espress451
Cara Es, ho le lacrime agli occhi!
Sai, per noi l’ultimo giorno di scuola è un po’ come un traguardo, e ci si sente proprio liberi quando uscendo da quell’edificio e guardandolo dal basso verso l’alto possiamo dire “Ciao ciao cara scuola”.
Devo ammettere però che quando l’euforia si è placata ho sentito un vuoto dentro, mi sono sentita più leggera, certo, però anche un po’ vuota. Sarà stato per la consapevolezza che nei prossimi mesi perderò i contatti con qualche compagno e anche un po’ con gli insegnanti come te, Es, che riescono a trasmetterci qualcosa che va oltre il latino o la storia, che oltre a spiegarci le regole di grammatica riescono a spiegarci qualche regola per la vita, sempre che delle regole ci siano, e riescono a farci capire, nei momenti più difficili, che valiamo molto di più di un voto scritto col rosso su un foglio a protocollo e che a volte basta davvero credere di più in noi stessi, e per questo ti ringrazio.
Porterò nella mia valigia molti ricordi di quest’anno e porterò con me anche la speranza di continuare a fare parte della tua pancia!!
Con affetto, E.
Lacrime?! Ma si apre la “vacanza”, e tu ben sai che questa parola significa “mancanza”, “sottrazione” ad un tempo abituale. La “vacanza” è un tempo speciale, di crescita, in cui ci riempiamo di cose belle e non abituali perché il tempo del quotidiano, quando ritornerà, possa avere un nuovo passo. Prendi il largo con il vento in poppa, lo sguardo all’orizzonte e il cuore leggero. Tanto sai che gli approdi su certe spiagge sono inevitabili… Un affettuoso abbraccio. A presto, Es.
Come mamma di una sua allieva sono veramente felice di sapere che esistono ancora degli insegnanti che oltre a trasmettere il loro “sapere” relativo alle proprie materie, sappiano anche dare quel “qualcosa ” di diverso, ma forse ancora più importante, che permette loro di acquisire fiducia e sicurezza, che li faccia maturare durante il cammino scolastico, che le dia quella marcia in più. Non tutte le persone sono in possesso di questa qualità, perchè è di “qualità” e “professionalità” che si deve parlare e senza dubbio lei è in possesso di entrambe, per cui la ringrazio per il lavoro svolto quest’anno e spero vivamente che per il triennio prossimo mia figlia possa ancora fare parte del suo mondo. Buone vacanze ed arrivederci al prossimo settembre!
Come dice lo scrittore Machado, “cammino apre cammino”, questo forse in sintesi il senso di ogni umano passo. Per questo le connessioni continuano, comunque… Grazie e a presto, Es.
E’ arrivato : l’ultimo giorno di scuola, prima tanto atteso , poi inevitabilmente pieno di malinconie , perchè segna comunque la fine di un anno, di un percorso , di momenti condivisi , di gioie, di dolori, di attese, di speranze deluse, di paure, di felicità, di giustizie , di ingiustizie,di novità, di scoperte, di nuove conoscenze, di giornate frenetiche, di ritmi intensi di lavoro colmi di passione… la scuola è un “banco di prova ” per la vita .Tutte le esperienze che si vivono ogni giorno contribuiscono a formare e a fondare questi adolescenti un pò fragili e dispersi in un mondo sempre più precario, tanto che mese dopo mese si percepiscono i primi segnali di cambiamento fisico e intellettuale.
Il quadro che hai costruito, Es, fa capire bene quanto sia delicata la professione dell’insegnante , ma di un insegnante speciale che vive e mette in
pratica il suo lavoro mettendosi quotidianamente in gioco, “meravigliandosi ” di fronte ai concetti, ai libri, alle persone e per questo mutando incessantemente, senza mai annoiarsi e soprattutto annoiare.
Un saluto a tutti i maturandi e un “in bocca al lupo”!
In effetti lo sguardo di “meraviglia” è quello di chi non si è “fatto abituare” al vortice della “giostra” su cui siamo costretti. E se dalla “giostra” non si può scendere, stupirsi ai suoi giri folli è un vero “incantamento”. A presto, Es.
Ciao E. … leggendo ciò che hai scritto posso dire di non aver pianto..ma di aver provato una grande emozione soprattutto sulla mia pelle..mi hai fatto venire la pelle d’oca..ed è una cosa fantastica perchè mi hai fatto rivivere tutti i momenti vissuti insieme durante questo lungo anno…Anno, che ha portato nei nostri cuori partenze improvvise e arrivi inaspettati…Bè..tu sei stata per me e spero anche per altri un arrivo inaspettato che ha portato nel suo bagaglio un amore,una gioia,una sapienza che negli OCCHI di nessuno ho mai visto prima..e solo il tuo sguardo poteva risvegliare un pò di felicità che nella mattinata si era forse un pò assopita..spero davvero con tutto me stesso di poterti ritrovare in quella stazione dove nel settembre 2010 ti ho incontrata..sappi che IO sarò là..ad aspettarti…GRAZIE!! tuo Peripatetico …
Caro “peripatetico”, posso deludere un “viaggiatore” così attento al significato profondo del cammino e dei passi condivisi? Adesso “spiaggia” di libri scelti con cura, serate con amici di lungo corso, riposo da vacanza, tavolate con buon cibo, buen retiro… E poi… I “camminatori” si ritrovano, a volte anche in stazioni diverse e inaspettate. A presto, Es.
Fatico ancora un po’ a realizzare che domattina non ci sarà più nessuna sveglia che interromperà i sogni ricordando che la scuola aspetta..è stato un anno così pieno: pensieri che si accavallano uno sull’altro,emozioni e sensazioni che ti lasciano un gusto del ricordo unico, amicizie nuove me anche quelle solite, quelle intramontabili, professori che han lasciato con il loro passaggio in quest’anno infiniti insegnamenti, non solo scolastici, ma di vita anche. E tra questi ci sei anche tu, Es. E’ arrivata l’estate che tutti aspettavamo, nell’aria profumo di mare, montagna, colazioni tardi e pasti all’aperto, viaggi vicini e lontani, “senza pensieri”..
Buone vacanze!
Sei riuscita a passarmi, con le tue parole (che poi sono i tuoi modi di cogliere il mondo), quella sensazione di lentezza e leggerezza che solo l’estate riesce a regalarci. A presto, Es.
che sia un’estate piena di pace e piacere
Che l’estate ti porti nuovi “pollini” per i tuoi pensieri… A presto, Es.
Grazie prof. per questo anno fantastico che ci ha regalato e che mi porterò per sempre nella mia “valigia” dei ricordi! p.s. Quante ore ha dormito sta notte? Ha visto che sono riuscito a visitare il blog dopo tanto tempo ( e mi è anche piaciuto molto ).
Un forte abbraccio dal suo schiavo da thè!
Caro “schiavo da thé”, come sempre mi fai sorridere… Conserva intatta la tua intelligente ironia, portandola a spasso per Londra e poi facendole prendere sole al mare. E poi ti aspetto sulla “spiaggia” del mio blog. A presto, Es.
Cara Es , le parole dei tuoi allievi mi hanno profondamente colpita e confermano una mia convinzione. che nulla avviene per caso, anche i fatti che sembrano i più fortuiti come l’assortimento di una classe non sono il risultato di un “clinamen”, gli incontri che facciamo nella vita possiedono un significato recondito,ma ben preciso , fanno parte di un percorso fatto su misura per noi…..inoltre le medesime parole attestano che hai incontrato lungo la tua strada delle persone davvero speciali!
Buone vacanze e buen retiro !
Alcune mattinate di scuola hanno avuto i colori squillanti dei film di Almodovar, altre la profonda leggerezza delle pellicole di Rohmer, altre ancora le ironiche ossessioni di Woody Allen… Un cammino rigenerante, in cui ho imparato passi nuovi. E vibranti, come solo quelli dei “cuccioli”… Es.