Ciascuno di noi ha il suo Paese delle Meraviglie. Il mio è il Salone del Libro.
I primi giorni di maggio sento, novella Alice, il suo profumo nell’aria, aspettando trepida l’arrivo del “carrozzone”. E proprio come quello di sorciniana memoria, questo è un carrozzone che “va avanti da sé, con le regine, i fanti ed i re”, Già, tutti quei personaggi che, di carta vestiti, prendono vita leggendo un libro. E come Alice incontro conigli e cappellai, perdendo il senso del tempo, trovando un senso al tempo.
Certo, durante l’anno spesso passeggio nel “paese dei balocchi”, una libreria di nicchia, una biblioteca antica, i comodini di libri accanto allo scrittoio. Ma il “Paese delle Meraviglie” è un’altra storia, è lo “squadernamento” del “migliore dei mondi possibili”. Dentro il Salone del Libro, ogni volta, sono stordita da una parente della sindrome di Sthendal, perché tanta bellezza di storie di carta ti disorienta facendoti ondeggiare… E poi comincio il mio “cammino”, percorrendo i “viali” degli stand espositivi, alla ricerca di quelle piccole case editrici in cui ogni volta scopro nuove “chicche” con l’entusiasmo dei bambini al parco giochi. A volte decido di perdermi a caso nel bosco fatato dei libri del Salone, altre insisto in uno schema organizzato di percorrimento a scacchiera, un corridoio dopo l’altro, con l’intento di non saltare neppure uno scaffale. Ma la sorpresa, la magia dell’incontro felice accade sempre all’improvviso, come nella vita, senza metodo, quando meno te lo aspetti. E il tesoro è lì, lo riconosci quasi subito: un titolo accattivante, un disegno sorprendente, un nome amato, insomma un segno, quello che cerchiamo ovunque, quello che “mondi possa aprirci”, come scriveva Montale. Tutto qui. Con la disarmante semplicità delle cose importanti. Forse in questo sta la meraviglia del libro.
Vero Es, hai proprio ragione a dire che entrare al Salone del libro è come entrare nel Paese delle meraviglie!! Magica davvero la sensazione che si prova nello sfogliare pagine e pagine di carta (la cara e vecchia carta!) alla ricerca di un pensiero , di una parola che ci catturi , alla ricerca dei classici e dei contemporanei.. Si prova al contempo la sensazione di voler fagogitare tutte le parole, di cogliere tutto quello che non si è letto, che non si conosce, e si capisce in quegli attimi molto bene il significato della “dotta ignoranza”, della coscienza del non sapere. Si esce dal circuito affaticati, disorientati, stanchi, ma felici di quel bagno , di aver staccato per un pò da altri circuiti ,però con il desiderio di rintanarsi in un posto solitario in cui approcciare un nuovo mondo..
Buona lettura!
E che dire del momento successivo in cui, con i nostri “tesori” sotto il braccio, cominciamo la vera avventura del libro, in un nostro speciale “cantuccio”? Un’altra speciale meraviglia…. Es.
Adoro leggere, è più di un passatempo..è perdersi tra le pagine, tra le righe di storie infinite che si intrecciano regalandoti emozioni uniche perché le trovi solo lì, quando sei a stretto contatto con i personaggi, i loro pensieri, le loro paure ma non solo, anche quando leggi di paesaggi e luoghi indescrivibili..è una passione vera e propria.
L’odore dei fogli magari appena stampati, il leggero rumore delle pagine che si sfogliano..sì, decisamente una passione.
Sai,Es..quest’anno mi sono lasciata trasportare per ben due volte dalla magia che aleggia all’interno del Salone del Libro..hai proprio ragione, è come il Paese delle Meraviglie.