“La passeggiata” di Marc Chagall (1917-1918)
E’ un quadro che già al primo impatto suggerisce leggerezza.
Quell’appartenenza all’eterea leggerezza del cielo di Vitebsk che Chagall sentì nuovamente tornando in Russia allo scoppio della guerra, dopo il soggiorno parigino. A Vitebsk fonda un’accademia aperta a tutte le nuove tendenze e sposa l’amata Bella, la donna che lo fa “volare”.
Al centro della composizione è lo stesso Chagall in completo nero che tiene con la mano sinistra Bella, quasi un aquilone color carminio, e con la mano destra un uccellino, forse il medium che permette a Bella di volare. A terra, su una coperta rossa con fiori variopinti, una bottiglia di vino rosso e un bicchiere a testimoniare la sacralità della loro unione, e sullo sfondo un paesaggio urbano raccontato dalla scansione geometrica delle forme.
Pur nel suo equilibrio di “pesi” il dipinto ha per protagonista Bella, che sembra riuscire a sollevare l’amato dal prato. A tal punto che lui sorride di quel colorato “palloncino” legato al suo polso.
La felicità ad un passo da terra.
Osservando l’immagine mi risuonano le parole del testo di F. De Gregori, la donna cannone:
…………..
e senza dire parole
nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura
se non sarò bella come dici tu
e voleremo in cielo
in carne ed ossa
non torneremo più
e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete
voleremo via………….
la fantasia e l’amore uniti ci proiettano in un mondo trascendente: bellissimo il significato del quadro!
Ciao Es.