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Posts Tagged ‘Eduardo De Filippo’

Eduardo-De-Filippo

A trent’anni dalla scomparsa del drammaturgo partenopeo Eduardo De Filippo, per tutti Eduardo, viene ricordata la sua eredità, densa e viva.

Alcune sue commedie sono diventate dei modi di dire proverbiali, da “Gli esami non finiscono mai” a “Napoli milionaria”. Che dire poi del famoso “Ha da passà ‘a nuttata“? Adottando il parlato popolare Eduardo ha elaborato una lingua teatrale che ha travalicato il napoletano rendendolo lingua universale, e facendo del teatro dialettale un “teatro d’arte”. Una lezione messa a frutto dalla mimica di Massimo Troisi e dal  grammelot del Premio Nobel Dario Fo.

Scegliere un suo estratto per rendergli omaggio non è semplice, anche se la sua capacità di “scolpire” situazioni minime della vita sembra toccare uno dei suoi vertici descrivendo, nella commedia “Questi fantasmi”, la preparazione del caffè, che da autentico napoletano diviene rito: “Sul becco [della caffettiera napoletana] io ci metto questo “coppitello” (cappuccio) di carta [in modo che] il fumo denso del primo caffè che scorre, che è poi il più carico non si disperde. Come pure… prima di colare l’acqua, che bisogna farla bollire per tre quattro minuti, per lo meno, …nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata, …in modo che, nel momento della colata, l’acqua in pieno calore già si aromatizza per conto suo“.

E chi ascolta comincia, somma bravura dell’autore, a sentire in quelle parole l’aroma del caffè…

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In scena c’è l’Italia. Tutti la osservano, con preoccupazione e timore.

L’Italia è ammalata. Gravemente. I suoi tessuti appaiono ormai allo stremo.

Si sta discutendo di cure, medici, farmaci, luminari.

E intanto il diagramma della febbre continua a salire.

Tutti i suoi figli sono allarmati, capiscono che si tratta di ore cruciali.

Si giunge al suo capezzale per un consulto straordinario. Un ultimo tentativo per salvarla.

Sta per arrivare qualcuno con ricette speciali, forse. Ma ai miracoli i suoi figli non credono più.

Per ora aspettano. E sussurrano tra loro. La malata, come dice Eduardo De Filippo, “ha da passa’ ‘a nuttata“.

Nel frattempo c’è chi si allontana definitivamente dal palcoscenico. Evitando le luci. E uscendo da un fondale dipinto.

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