La notizia è di qualche giorno fa: un diciassettenne surfista scomparso nelle acque dell’arcipelago della Maddalena viene ritrovato, dopo aver trascorso la notte sugli scogli, infreddolito e spaventato ma vivo. Alle prime luci del giorno ha raggiunto un’abitazione della costa chiedendo aiuto.
Il luogo d’approdo fortunoso del giovane Robinson Crusoe si chiama Cala Inferno. Ma nei momenti difficili gli opposti si toccano. E’ stato lui stesso a dichiarare: “Quando ho visto la Spiaggia dell’Inferno mi è sembrato il paradiso“.
Con buona pace della Chiesa, di Dante e dell’immaginario collettivo.
Un surfista è uno spirito libero, amante del mare , che sfida con le sue acrobazie sull’acqua. Trovarsi in una cala , seppure da naufrago, seppur così giovane e spaventato , ha suscitato in lui il sentimento del sublime,
in un luogo che fa presupporre insidie per definizione.
La bellezza del mare sardo crea comunque incanto, nonostante tutto.
E tu lo sai bene, cara Es.
P.s : A proposito di meraviglie, in questi giorni ho visionato il film di Martone: Il giovane favoloso. Straordinaria ricostruzione della vita di Leopardi.
L’hai già visto ? Lo consiglio vivamente a tutti.
Saluti. Sonia.
tutto è bene quando finisce bene e dant vulnera formam,e pathemata matemata ,le sofferenze sono insegnamenti e forgiano il carattere.